Oggi venerdì 31 ottobre, alle ore 18, il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli ospita il concerto della quarta edizione del progetto “La Nuova Scuola Compositiva Napoletana”, nato dalla collaborazione tra il Conservatorio e l’Associazione Dissonanzen. Un appuntamento con ingresso libero fino a esaurimento posti, dedicato alla valorizzazione dei giovani compositori e al dialogo creativo tra formazione e performance.

Il progetto nasce con l’intento di connettere la didattica della composizione con l’esperienza dell’esecuzione dal vivo, offrendo agli studenti l’opportunità di vedere le proprie opere interpretate da musicisti professionisti. L’Ensemble Dissonanzen, diretto per l’occasione da Francesco Gesualdi, darà voce a un programma eterogeneo e ricco di suggestioni. Il gruppo sarà composto da Tommaso Rossi ai flauti, Francesco Solombrino al violino e alla viola, Alba Brundo all’arpa, Sara Amoresano al pianoforte, Giusy Lo Sapio alle percussioni e Manuela Albano al violoncello.

In programma cinque brani di giovani compositori, ciascuno con una propria identità stilistica e con riferimenti letterari e simbolici. Si parte con Fratelli di Valerio Puzone, per flauto, violoncello e pianoforte, ispirato a I fratelli Karamazov di Dostoevskij. Il pezzo si struttura come un dialogo teso tra tre protagonisti, dove le differenze timbriche raccontano conflitti e legami, in un’alternanza di tensioni e riconciliazioni cicliche. Segue La Fantasia 2023 di Andrea Parisi, per flauto e pianoforte, che gioca con melodie di forte presa evocando atmosfere novecentesche e un linguaggio brillante e diretto.

L’Amicizia di Filippo D’Allio, per flauto, viola e arpa, trae ispirazione dal romanzo Narciso e Boccadoro di Hermann Hesse. Attraverso un contrappunto costante e un dialogo tra le voci strumentali, la composizione esplora la complementarità tra le due anime del racconto, alternando momenti intimi e contemplativi a sezioni più dinamiche, come un viaggio verso la libertà interiore.

Angela Feo firma Elementi, per flauto, violino, violoncello, arpa e vibrafono: una ricerca sul rapporto tra musica e natura, con i quattro elementi – terra, fuoco, aria e acqua – tradotti in suono. Il primo movimento, Polvere al sole, accosta la stabilità della terra e il calore del fuoco, con una scrittura asciutta e ritmica; il secondo, Brezza di sorgente, è invece un paesaggio sonoro più fluido e leggero, dove si incontrano aria e acqua in un equilibrio delicato.

Chiude il concerto In medias res di Giuseppe Di Maio, per flauto, violino, violoncello, arpa e vibrafono. Il brano, ispirato alla realtà contemporanea e agli scenari di guerra osservati attraverso gli occhi dei bambini, si articola in tre movimenti che alternano gioco, conflitto e speranza. Tra ritmi irregolari e colori cameristici essenziali, la composizione conduce l’ascoltatore in un percorso emotivo che si chiude in un epilogo sospeso, carico di luce e possibilità.

“La Nuova Scuola Compositiva Napoletana” conferma così la vitalità del Conservatorio San Pietro a Majella come laboratorio di idee, sperimentazione e formazione musicale, capace di far dialogare tradizione e contemporaneità nel cuore di Napoli.

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