DA VENERDÌ 6 MAGGIO, CON LA NUOVA PRODUZIONE DIRETTA DA FRANCESCO SAPONARO, PRENDE IL VIA “L’EREDITÀ SCARPETTA”, LA MINIRASSEGNA SULLA MAGGIORE FAMIGLIA TEATRALE DEL ‘900 CON IL PATROCINIO DELLA FONDAZIONE EDUARDO DE FILIPPO: DUE SPETTACOLI E UN INCONTRO DI APPROFONDIMENTO IN COLLABORAZIONE CON L’UNIVERSITÀ FEDERICO II.

Nuova programmazione di visita della “Stanza delle Meraviglie”, spazio immersivo sulla Canzone napoletana Con la nuova produzione teatrale “Titina la magnifica”, sulla figura di Titina De Filippo, il Trianon Viviani dà il via a “L’eredità Scarpetta”, la minirassegna che intende approfondire alcuni aspetti del lascito artistico e culturale della maggiore famiglia teatrale del Novecento.

Venerdì 6 e sabato 7, alle 21, e domenica 8 maggio, alle 18, andrà in scena questo spettacolo scritto da Domenico Ingenito e Francesco Saponaro, liberamente ispirato dalla biografia Titina De Filippo. Vita di una donna di teatro, scritta dal figlio Augusto Carloni. Diretti dallo stesso Saponaro, che ha anche disegnato lo spazio scenico, sono protagonisti Antonella Stefanucci, nel ruolo del titolo, ed Edoardo Sorgente, che interpreta tutti gli altri personaggi, maschili e femminili.

«Titina De Filippo è stata un’artista dei superamenti, ben oltre la condizione di compagna e sorella d’arte – spiega Francesco Saponaro –: una personalità affascinante, ricca di interessi ma anche di private fratture esistenziali, che ha saputo coniugare il suo sguardo indipendente a una poliedrica vivacità creativa».

Di Titina la drammaturgia racconta, quindi, la figura di un’artista che ha illuminato il panorama culturale italiano del Novecento, ma anche il privato di madre, sorella maggiore e moglie. La narrazione ripercorre alcuni avvenimenti centrali della sua parabola artistica ed esistenziale, seguendo una linea cronologica che ci conduce dall’infanzia fino agli ultimi anni, quando, obbligata ad allontanarsi dalle scene a causa di una grave malattia al cuore, cominciò a dedicarsi alla pittura e ai collages. Un’intima stanza di memorie che ci offre la possibilità di ritrovare gli incontri straordinarî avuti dalla “magnifica attrice” con alcuni dei suoi maestri e compagni di scena: dal padre Eduardo Scarpetta ai fratelli Eduardo e Peppino, da Totò a suo marito Pietro Carloni.

Scene di Carmine De Mizio, costumi di Anna Verde, luci di Gianluca Sacco e suono di Daniele Chessa.

 

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