C’era una volta, tra le colline dorate dell’Alta Irpinia, un regno nascosto chiamato Mezzacorte, dove il vino non si beveva soltanto… si ascoltava. Ogni bottiglia custodiva una storia, ogni grappolo d’uva un segreto, e ogni vendemmia era una festa che durava tre lune.
Nel cuore del regno viveva la Principessa Lira, figlia del Vignaiolo Re, che non governava con scettri e decreti, ma con il profumo delle cantine e il suono dei calici che si toccavano. Lira aveva un dono raro, sapeva parlare con il vino. Bastava che lo versasse in una coppa d’oro, e il vino le raccontava ciò che il sole aveva visto, ciò che la terra aveva sentito, e ciò che il vento aveva sussurrato tra i filari.
Un giorno, il vino le parlò di un pericolo, il Silenzio Grigio, una nebbia che avanzava dai confini del regno, capace di spegnere i colori, le emozioni e persino il gusto. I vigneti cominciarono a perdere vigore, le botti tacevano, e la gente dimenticava il sapore della festa.
Allora Lira partì, con una bottiglia incantata al fianco e il cuore pieno di speranza. Attraversò boschi di sughero parlante, incontrò un centauro che distillava sogni, e una fata del raccolto che le donò un grappolo d’uva dorata, cresciuto sotto la luna piena.
Giunta al confine del Silenzio Grigio, Lira versò il vino della bottiglia incantata in una coppa, e pronunciò le parole che solo chi ama davvero il proprio territorio può dire: “Mezzacorte non è solo terra. È memoria, è voce, è anima.”
Il vino brillò, si alzò in volo come una cometa cremisi, e si riversò sulle colline. Il Silenzio si ritirò, i colori tornarono, e nei calici si udì di nuovo il suono della vita.
Da quel giorno, ogni primavera, nel regno di Mezzacorte si tiene la Fiera delle Eccellenze, dove il vino racconta le sue storie, e chi lo ascolta non resta mai lo stesso.
E se un giorno, tra le vigne, senti un sussurro nel vento… non temere. È solo Mezzacorte che ti invita a brindare.








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