Per la prima volta da quando il lupo è stato protetto, le istituzioni nazionali uniscono le forze per fotografarne distribuzione e consistenza contemporaneamente dalle Alpi alla Calabria, utilizzando disegni di campionamento e protocolli standardizzati avanzati, messi a punto dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).

Il ministero dell’Ambiente – si legge infatti in una nota ISPRA – ha dato mandato a ISPRA di produrre una stima aggiornata della distribuzione e consistenza del lupo a livello n zionale. Per rispondere a questa sfida ambiziosa, ISPRA ha creato un gruppo di lavoro altamente specializzato, che coinvolge zoologi e genetisti, e ha attivato una collaborazione con Federparchi Europarc Italia (la Federazione Italiana dei Parchi e delle Riserve Naturali) e con il progetto LIFE WolfAlps-EU.

“Il lupo e’èna delle specie più conosciute in Italia, ma anche una delle più elusive e difficili da studiare”, spiega Piero Genovesi, responsabile del Servizio Coordinamento Fauna Selvatica dell’ISPRA, “tutti i progetti finora attivati su questo carnivoro hanno avuto carattere locale e circoscritto nel tempo, limitando la possibilità di produrre una stima accurata a livello nazionale; per poter produrre una stima aggiornata e accurata abbiamo coinvolto tutti gli enti territoriali, partendo da Regioni e Parchi Nazionali, ed abbiamo attivato una collaborazione con i Carabinieri Forestali”

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