Per il 2020 oltre cinquemilaequattrocento chilometri di acque di balneazione delle costa italiana sono state classificate con la classe più elevata, cioè “eccellente“, circa il 95% di tutte quelle classificate. Fra queste acque di balneazione, non sono, quindi, comprese quelle relative ad acque di nuova istituzione o ancora “non classificate”, così come ad aree in cui ci sono divieti di balneazione PERMANENTI.

Fatte queste premesse, la regione Campania si difende bene: «I controlli pre-stagionali», osserva il direttore generale Arpac Stefano Sorvino, «hanno sostanzialmente confermato il quadro, ampiamente positivo, già noto. La elevata qualità delle acque di balneazione campane è ulteriormente attestata dalle recenti riabilitazioni di alcuni tratti precedentemente classificati come “scarsi”, tuttavia resta la necessità di seguire con attenzione alcune situazioni locali di inquinamento, anche di brevissima durata, in aree di consueto balneabili». Sardegna e Puglia, con il 99,7% di chilometri di coste balneabili “eccellenti” sono le due regioni con i dati più positivi, e sono anche due delle regioni con la maggior estensione di costa, ben 1.400 km l’isola dei nuraghi e quasi 800 per il tacco dello stivale d’Italia.Sono comunque nove le regioni che registrano oltre il 90% di chilometri di acque di balneazione eccellenti, dopo le ricordate Sardegna e Puglia, anche Campania , Basilicata e Sicilia [per quest’ultima regione il dato è relativo a 5 province su 8, infatti, non è stato possibile, al momento, reperire la classificazione delle acque di balneazione per le province di Agrigento, Catania e Messina].

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