In un momento difficile in cui si registra un sensibile aumento dei contagi di Covid-19 tra giovani e adolescenti in Italia ed in particolare in Campania, quando ancora non conosciamo quale sarà il dato di picco dovuto a quanti, incoscientemente, sono tornati da vacanze a rischio, lascia quanto mai stupiti la decisione PRIORITARIA del governo di aprire tutti gli istituti scolastici il prossimo 14 settembre.
Ma come… A marzo, chiusura nazionale delle scuole e massima allerta con i focolai concentrati soltanto in tre regioni del Nord, oggi con il contagio in crescita in molte regioni italiane riapriamo i battenti? E con quali garanzie? Stamattina il presidente De Luca annunciava di “prevedere in vista della riapertura delle scuole, il controllo della temperatura corporea all’interno degli stessi istituti, ritenendo irrealistica la previsione nazionale del monitoraggio effettuato a casa“. Questo tutti i giorni, anche negli istituti superiori con oltre 1000 alunni? E con gli asintomatici come la mettiamo? E se il contagiato è un docente che insegna in più classi, in più istituti? chiudiamo la scuola? chi si assumerà la responsabilità fondamentale di controllare se gli alunni indosseranno le mascherine nei corridoi e nei luoghi di interscambio delle classi? e il medico scolastico? c’è o non c’è?
Insomma viene da credere che siamo partiti bene nella gestione della prima fase di contagi a marzo (ce lo hanno riconosciuto a livello internazionale) e adesso che sarebbe necessaria una maggiore stretta, vista la situazione, riapriamo le scuole, luogo di massima promiscuità. Ed ancora una volta, a gestire la contingenze e le difficoltà quotidiane dovrà essere il solo personale interno della scuola.
Stiamo attenti, perché a questo punto si apre uno scenario da chiarire una volta per tutte. Alcuni docenti già minacciano, se contagiati dal virus, ricorsi giudiziari e cause di servizio. Siamo di fronte a due diritti costituzionali da tutelare: quello alla salute e all’istruzione. Il governo, aprendo le scuole a settembre, si assume una grave responsabilità, di cui i dirigenti scolastici dovranno dare conto: pone come prioritario il diritto all’Istruzione (ed è giusto), ma allo stesso tempo DEVE assolutamente essere in grado di garantire quotidianamente a tutti, al personale e ai ragazzi, la totale sicurezza sanitaria sui luoghi di lavoro.

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