Nel regno di Mezzacorte, ogni anno, quando le foglie si tingono d’oro e l’aria profuma di mosto, si celebra la Vendemmia delle Stelle, una notte in cui le uve più rare vengono raccolte sotto il cielo stellato, e il vino prodotto è così potente da conservare i sogni di chi lo beve.
Ma quell’anno, qualcosa andò storto.
Le stelle non si presentarono. Il cielo rimase vuoto, e le uve non cantarono. I contadini parlavano di un’ombra che si aggirava tra i filari: la Falena del Buio, creatura antica che si nutre della luce delle stelle e del profumo del vino.
La Principessa Vinia, custode della vendemmia, tentò di evocare le costellazioni con il suo canto, ma la Falena le rubò la voce, imprigionandola in una bottiglia di vetro nero, sigillata con cera d’oblio.
Il regno tremò. Senza la Vendemmia delle Stelle, Mezzacorte avrebbe perso la sua magia.
Ma Sir Vignatto, il Gatto di Mezzacorte, non si lasciò intimidire.
Con il suo cappello piumato e la spada-cavatappi al fianco, partì alla ricerca della voce perduta. Attraversò campi di uva luminosa, cantine sospese nel tempo, e biblioteche di etichette viventi. Incontrò un orso enologo che gli insegnò a leggere il tannino, una lucciola archivista che custodiva le mappe celesti, e un pipistrello degustatore che lo guidò nel buio.
Alla fine, giunse alla Grotta del Bicchiere Inverso, dove la Falena del Buio aveva nascosto la bottiglia nera. Sir Vignatto affrontò la creatura in un duello di luce e aroma, e con un colpo preciso, spezzò il sigillo.
La voce di Vinia tornò a vibrare tra le vigne, e le stelle, commosse, si riversarono nel cielo come pioggia di luce.
La Vendemmia delle Stelle fu celebrata con gioia, e il vino prodotto quella notte fu così intenso che, ancora oggi, chi lo assaggia sogna di volare tra le costellazioni.
Da allora, ogni bottiglia di Mezzacorte porta una piccola stella incisa sul vetro, in onore di Sir Vignatto, il Gatto che salvò il cielo.








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