L’intervento del premier Giuseppe Conte : “le vostre lotte un patrimonio. Avete rappresentato la più importante novità politica di questi anni’. Crimi: “Serve una guida collegiale”. Lo sfogo di Di Battista.

I rapporti interni alla maggioranza, il limite dei due mandati, la presenza di figure con dei ruoli nell’esecutivo all’interno degli organi collegiali del movimeno. Sono alcuni dei temi emersi agli Stati Generali M5s. È stato  il capo politico del Movimento 5 stelle Vito Crimi ad aprire, dalle 15.30 in diretta Facebook, l’assemblea plenaria nel giorno conclusivo degli Stati generali del Movimento.Poi gli interventi di Giuseppe Conte, del capo delegazione al governo dei 5S, Alfonso Bonafede, del ministro degli esteri Luigi Di Maio e di Alessandro Di Battista.

” È emersa la necessità di una guida politica collegiale – ha detto Crimi in apertura – che risponda alle esigenze di efficacia ed efficienza nella azione politica. E’ inoltre emersa la possibilità di dotarsi anche di un organo ad ampia rappresentatività (istituzionale, territoriale, di genere e di età) che garantisca la coerenza dell’azione politica con i nostri programmi e le indicazioni che arrivano tramite gli strumenti di democrazia diretta dai nostri iscritti”. “Nessuna deroga al limite dei due mandati per le istituzioni regionali, nazionali ed europee, valorizzando comunque l’esperienza maturata nelle elezioni amministrative comunali. Necessaria una formazione permanente” ha precisato, ribadendo “sì alle alleanze ma solo su obiettivi e programmi comuni nell’interesse dei cittadini. No a un’alleanza strutturale”.

“Nella vita politica ci si imbatte spesso nel dilemma tra coerenza delle proprie idee e possibilità di cambiare opinione. È un dilemma mal posto. La coerenza è sicuramente un valore, ma quando governi devi valutare la complessità, bisogna avere anche il coraggio di cambiarle le idee, quando ti accorgi che queste sono migliori di quelle che avevamo. E se la coerenza delle stesse idee fa male al Paese si ha l’obbligo morale di cambiarle. La prova del nove è spiegare perché il cambiare idea è una cosa giusta”. Lo dice il premier Giuseppe Conte agli Stati Generali del M5s. “Siete una comunità che undici anni fa si è messa in gioco, si è offerta di dare il proprio contributo al Paese. Siete una comunità tosta, che ha affrontato scelte sofferte, ma che non ha mai mollato.

I rapporti interni alla maggioranza, il limite dei due mandati, la presenza di figure con dei ruoli nell’esecutivo all’interno degli organi collegiali del movimeno. Sono alcuni dei temi emersi agli Stati Generali M5s.

E’ stato  il capo politico del Movimento 5 stelle Vito Crimi ad aprire, dalle 15.30 in diretta Facebook, l’assemblea plenaria nel giorno conclusivo degli Stati generali del Movimento.Poi gli interventi di Giuseppe Conte, del capo delegazione al governo dei 5S, Alfonso Bonafede, del ministro degli esteri Luigi Di Maio e di Alessandro Di Battista.

“E’ emersa la necessità di una guida politica collegiale – ha detto Crimi in apertura – che risponda alle esigenze di efficacia ed efficienza nella azione politica. E’ inoltre emersa la possibilità di dotarsi anche di un organo ad ampia rappresentatività (istituzionale, territoriale, di genere e di età) che garantisca la coerenza dell’azione politica con i nostri programmi e le indicazioni che arrivano tramite gli strumenti di democrazia diretta dai nostri iscritti”. “Nessuna deroga al limite dei due mandati per le istituzioni regionali, nazionali ed europee, valorizzando comunque l’esperienza maturata nelle elezioni amministrative comunali. Necessaria una formazione permanente”ha precisato, ribadendo “sì alle alleanze ma solo su obiettivi e programmi comuni nell’interesse dei cittadini. No a un’alleanza strutturale”.

“Nella vita politica ci si imbatte spesso nel dilemma tra coerenza delle proprie idee e possibilità di cambiare opinione. E’ un dilemma mal posto. La coerenza è sicuramente un valore, ma quando governi devi valutare la complessità, bisogna avere anche il coraggio di cambiarle le idee, quando ti accorgi che queste sono migliori di quelle che avevamo. E se la coerenza delle stesse idee fa male al Paese si ha l’obbligo morale di cambiarle. La prova del nove è spiegare perché il cambiare idea è una cosa giusta”. Lo dice il premier Giuseppe Conte agli Stati Generali del M5s. “Siete una comunità che undici anni fa si è messa in gioco, si è offerta di dare il proprio contributo al Paese. Siete una comunità tosta, che ha affrontato scelte sofferte, ma che non ha mai mollato.

“Con la vostra carica innovatrice avete condotto battaglie che ora sono patrimonio comune”, aggiunge. “La vostra sfida è preservare questa carica innovativa, conservare questo spirito costruttivo. Nella sfida al Covid la presenza del M5S offre un contributo importante anche per una più efficace protezione sociale”. “Gli Stati Generali sono un momento importante, confrontatevi apertamente, anche in modo vivace. E’ comprensibile che le varie sensibilità al vostro interno possono esprimere posizioni diverse, ma queste sono una ricchezza” precisa il premier.

“Questo periodo ci ha insegnato tante cose e il M5S ha avuto idee lungimiranti, dai riders al decreto dignità o al reddito di cittadinanza. Tutti vedono il risultato ma poco il lavoro che c’è dietro. Questo non vuol dire che va tutto bene”, ha detto Luigi Di Maio agli Stati Generali. “Io voglio un M5S autonomo, forte e protagonista e che si deve far valere di più nel governo, deve cambiare passo”, aggiunge.  “O si estromettono i Benetton dall’azionariato o sia revoca subito”, ha detto in un altro passaggio. “Il limite ai due mandati è sacrosanto e a quanto ho capito troveremo una nuova sinergia con Rousseau. Continueremo a lavorare con Davide”, ha detto infine.

“Non vedo l’ora di rimettermi in gioco per il Movimento ma abbiamo bisogno di garanzie”, ha detto Alessandro Di Battista. “Venga scritto nero su bianco che non ci sarà nessuna deroga al doppio mandato”, ha puntualizzato. “Qualunque legge elettorale ci sarà, il Movimento si presenterà alle prossime elezioni da solo. E il Movimento non appoggerà mai una legge elettorale senza preferenze”, è inoltre la sua richiesta.

“Dobbiamo cambiare l’organizzazione per adattarla a quello che siamo ora. Il capo politico deve essere un organo collegiale nazionale che rappresenti tutti e faccia sintesi. Lo stesso a livello territoriale, superando il team del futuro”, ha detto Roberto Fico, presidente della Camera ed esponente del Movimento 5 stelle parlando all’assemblea plenaria degli Stati generali del Movimento.

“Gli strumenti di cui il Movimento si avvale devono essere del Movimento. Ciò significa una responsabilità in più ma anche maggiore autodeterminazione. Dobbiamo evolverci, crescere, ma ricordando sempre chi siamo. Le persone si identificano nelle radici del MoVimento, nelle sue regole, che possono anche evolversi ma se diventiamo un partito le persone sceglieranno un partito vero o addirittura sceglieranno di non seguire più la politica”.

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