Prima pagina
URSO: “ABBIAMO RIMESSO AL CENTRO DELL’AGENDA L’INDUSTRIA E LE TECNOLOGIE CHE CONSENTONO DI CRESCERE SULLA STRADA DELLO SVILUPPO”.
La prima giornata ministeriale G7 sull’Industria, Tecnologia e Digitale presieduta dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, si è tenuta oggi a Verona, città che rappresenta uno dei principali snodi logistici e intermodali d’Europa.
In un’epoca di grandi cambiamenti, tecnologici e geopolitici, il G7 Industria si è focalizzato sui temi più sfidanti per le imprese, chiamate ad affrontare e vincere la duplice transizione green e digitale.
“Possiamo dirci pienamente soddisfatti di questa prima giornata di lavori che rappresenta l’esordio dell’anno di presidenza italiana del G7 – ha affermato il ministro Urso durante la conferenza stampa, -. Abbiamo ripristinato dopo sette anni questa ministeriale dedicata all’industria, coinvolgendo nei lavori il ‘Business 7’, la rappresentanza delle imprese dei 7 Paesi, rimettendo al centro dell’agenda delle nostre economie l’industria e le tecnologie che consentono di crescere sulla strada dello sviluppo”.
I temi posti sul tavolo sono stati: applicazione al tessuto industriale dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie emergenti; sicurezza e resilienza delle catene di approvvigionamento e delle reti; sviluppo digitale sostenibile e inclusivo a livello globale, con un focus sull’Africa, in linea con il Piano Mattei.
I partecipanti:
Presenti ai lavori il ministro dell’Innovazione, della Scienza e dell’Industria del Canada, Francois-Philippe Champagne; il vice cancelliere e ministro dell’Economia e dell’Azione climatica della Germania, Robert Habeck; il viceministro dell’Economia, del Commercio e dell’Industria del Giappone, Taku Ishii; il viceministro degli Interni e delle Comunicazioni giapponese, Junji Hasegawa. Inoltre, hanno preso parte alla riunione anche il segretario di Stato per la Scienza, l’Innovazione e la Tecnologia del Regno Unito, Michelle Donelan; il segretario di Stato per il Digitale della Francia, Marina Ferrari; il Senior counselor per l’AI…
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L’eventuale riduzione dell’Irpef sui redditi superiori a 50.000 euro interesserebbe solo il 5,6% dei contribuenti italiani persone fisiche. Sul totale di circa 41,5 milioni di soggetti a prelievo fiscale sui redditi derivanti da lavoro dipendente o pensione, infatti, quelli che percepiscono retribuzioni o assegni superiori a 50.000 euro sono 2,3 milioni. È quanto segnala il Centro studi di Unimpresa, secondo cui i restanti 39,1 milioni si collocano nella fascia inferiore a 50.000 euro. «L’attenzione del governo alla riduzione delle tasse è senza dubbio importante e c’è più attenzione, rispetto alle precedenti legislature, alla riduzione del carico tributario su famiglie e imprese. Quanto fatto finora va nella giusta direzione, ma è chiaro che in termini quantitativi occorre fare molto di più.
Per quanto complesso, soprattutto sul piano politico, sarebbe auspicale, da parte del viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, la delineazione di un percorso, in modo tale che si possa sapere sin d’ora quali sono concretamente gli obiettivi di questo esecutivo per quanto riguarda il taglio delle tasse» commenta il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara. Secondo il Centro studi di Unimpresa, che ha elaborato dati del Dipartimento delle finanze, il totale dei contribuenti italiani è…