Lo scorso weekend, 5-7 novembre 2021, Catania, ha visto come protagonisti 20 relatori da 8 paesi durante il Convegno “Dies Gregoriani – TRADIZIONE E NUOVI LINGUAGGI: Come parlare di Canto Gregoriano a chi il Canto Gregoriano non lo conosce” organizzato dall’ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE STUDI DI CANTO GREGORIANO Sezione Italiana in collaborazione con Associazione Sicilia Gregoriana (Catania), Università degli Studi Catania e Arcidiocesi di Catania. Sono stati tre giornate di intenso studio alla ricerca dell’individuazione di nuove modalità e nuovi linguaggi per introdurre alla conoscenza del canto gregoriano e altri repertori monodici.
Il Presidente dell’Associazione culturale internazionale Orbisophia (Benevento) Tetyana Shyshnyak e il Prof. Matthew Peattie, musicologo dell’Universita di Cinccinati (USA) nonché uno dei massimi studiosi del canto beneventano al mondo, sono stati invitati dal Comitato scientifico del convegno per presentare la loro relazione che parla di tre progetti dedicati all’insegnamento e divulgazione del Canto beneventano nati grazie al sostegno scientifico del Professore. Un esempio di tale collaborazione tra uno studioso che offre i risultati della sua ricerca/lavoro accademico decennale e un’associazione culturale illustra come può diventare rivoluzionaria e di ampia applicazione la conoscenza di repertori antichissimi come il Canto Beneventano, canto liturgico della Chiesa cattolica nato nel VI/VII secolo nel Sud d’Italia durante il dominio longobardo. Ecco i tre progetti realizzati:
- Il coro “Vox Pacem” delle ragazze rifugiati di guerra provenienti dalla Nigeria e Camerun;
- Il cortometraggio “Il Neuma” che vide come partecipanti piu di 60 cantori provenienti dalla provincia di Benevento;
- La Schola Cantorum “Orbisophia” un gruppo corale che consiste in 11 voci femminili.
Il coro “Vox Pacem” delle ragazze rifugiate, ospiti della cooperativa sociale “Il Faro” (Apice), nato dalla esigenza di unire il patrimonio spirituale e sonoro della terra beneventana, come il canto beneventano, con il bagaglio culturale e musicale delle terre di provenienza di queste ragazze. In tre mesi è stato preparato un programma della durata di quasi un ora con i brani del canto beneventano e con i brani evocativi cristiani di Nigeria e Camerun. Oltre i vari concerti con il titolo “ Vox Pacem – una voce per la pace” , in pochi mesi, il coro è stato invitato e accolto in Vaticano. Successivamente, dalla esigenza di una promozione in più vasta scala del canto beneventano, nasce il progetto “Il Neuma” che consiste nella realizzazione di un cortometraggio dove i cantori, che rappresentano il popolo beneventano, cantano le antiche antifone del canto beneventano che parlano della fratellanza in punto più alto della terra di Benevento – Monte Taburno. Per realizzare quest’idea, prof. Matthew Peattie ha svolto a Benevento quattro masterclass per otto direttori di coro, che a loro volta hanno insegnato i brani del canto beneventano scelti per il progetto ai loro coristi. L’interesse per il canto beneventano, che è nato grazie al ampio progetto “Il Neuma”, ha permesso di raccogliere in un gruppo spontaneo le persone che hanno voluto intraprendere un percorso di studio più approfondito del repertorio del canto beneventano e cosi è nata la Schola Cantorum Orbisophia, che in un anno e mezzo di intenso lavoro, in collaborazione con prof. Matthew Peattie, nonostante restrizioni covid, ha realizzato diversi concerti, propone la messa in canto beneventano ogni secondo sabato del mese nella Chiesa di Santa Sofia e promuove il canto beneventano in varie forme sia al livello locale che nazionale.
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