UN GRANDE ITALIANO DELLA DIPLOMAZIA: IL PITTORE GUADAGNUOLO LO RICORDA CON LA SUA OPERA “IL DEBITO ESTERO”

Tra le personalità che hanno espresso cordoglio per l’Ambasciatore Francesco Paolo Fulci, c’è anche Francesco Guadagnuolo: “Sono molto addolorato per la morte dell’Ambasciatore Francesco Paolo Fulci – ha detto l’artista – perché ci ha lasciato uno dei diplomatici più considerevoli della scena mondiale, ha ben rappresentato l’Italia nelle sedi più prestigiose, da New York a Parigi, da Tokyo a Mosca. Mi unisco al lutto della famiglia.”.

Francesco Paolo Fulci, siciliano nato a Messina, storico esponente della diplomazia italiana nel mondo, protagonista ai vertici della Farnesina.

È stato Rappresentante Permanente italiano all’Onu tra il 1993 e il 1999, lascia un’impronta importante nella storia diplomatica dell’Italia e nei rapporti tra l’Italia e l’Onu.

Amante dell’arte, Suo anche l’impegno per portare sul piazzale dei visitatori dell’Onu la scultura “Sfera dentro Sfera” di Arnaldo Pomodoro.

Nel 1997 Fulci fu il primo degli eletti nel Comitato Onu per i diritti del fanciullo a Ginevra, poi, nel gennaio 1999 quando ormai era in scadenza, fu eletto Presidente dell’Ecosoc: il primo italiano dalla fondazione nel 1947, dell’organismo dell’Onu, per lo sviluppo economico e sociale.

Francesco Guadagnuolo ricorda Francesco Paolo Fulci con la sua opera “Il Debito Estero” esposta permanentemente alle Nazioni Unite.

Il 15 aprile 1999 partiva da Roma per New York la Delegazione dei Parlamentari per il Giubileo del 2000, presieduta dalla Senatrice Ombretta Fumagalli Carulli, di cui faceva parte l’artista Francesco Guadagnuolo, con lo scopo di incontrare le Delegazioni accreditate presso l’ONU e di presentare il progetto sul debito estero, la libertà religiosa e la dignità della persona e consegnare l’opera di Guadagnuolo “Il Debito Estero” – verso una nuova solidarietà, al Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan.

L’opera è esposta permanentemente nella prestigiosa Sede dell’ECOSOC del Palazzo di Vetro di New York, dedicata per lo sviluppo dell’economia e l’avanzamento dei Paesi bisognosi. Così l’arte italiana è presente, in uno dei luoghi di maggior prestigio al mondo, la sede dell’ONU, con Francesco Guadagnuolo, come già era avvenuto in precedenza con la scultura “Inno alla Vita” di Giacomo Manzù e con la scultura “Sfera dentro sfera” di Arnaldo Pomodoro, installata all’esterno dello stesso Palazzo. Nel suo discorso la Senatrice Fumagalli, trattando le problematiche, sul debito estero dei Paesi poveri, ha dichiarato: «…Sullo specifico tema del debito estero la sensibilità artistica del Maestro Guadagnuolo ha realizzato un’opera che qui all’ONU vogliamo consegnare all’Ambasciatore Francesco Paolo Fulci, mentre abbiamo destinato centottantacinque esemplari (serigrafici) ai rappresentanti delle delegazioni presenti al Palazzo di Vetro». L’opera è stata consegnata, per il Segretario Generale dell’ONU Kofi Annan, al Presidente dell’ECOSOC, l’Ambasciatore Francesco Paolo Fulci, il quale ha spiegato: «Il quadro di Guadagnuolo è un simbolo della vocazione dell’Italia alla cooperazione verso il Terzo Mondo. Ma è anche l’occasione per lasciare una traccia del nostro contributo alla lotta per lo sviluppo e per i diritti umani anche quando l’Italia non avrà più la Presidenza dell’ECOSOC».

Illustrando la sua opera, l’artista ha detto: «Ho voluto rappresentare, sotto metafora, come il mondo opulento e ricco dovrebbe comportarsi nei confronti della parte del pianeta ancora sotto la morsa della fame e del sottosviluppo. Ne è uscita un’opera carica di suggestione, dove i due emisferi a confronto sono uniti da due mani che si protendono ad offrire il pane, per significare che il mondo dovrebbe unirsi in un impeto di giustizia e di solidarietà per assicurare a tutti gli uomini della terra, una vita dignitosa, degna di essere vissuta».

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