Sabato 26 e domenica 27 settembre,  la Soprintendenza ABAP di Salerno e Avellino  ha organizzato, nel rispetto delle norme anti COVID 19, l’apertura straordinaria al pubblico dell’ex Carcere Borbonico di Avellino e l’inaugurazione, alle ore 18.00 di sabato 26, della Mostra Viaggio tra Moda ricami e merletti, collezione di Anna Marra, seguita, alle ore 21.00, da un  reading a cura dell’Associazione “Teatro degli Eventi” con l’attore-regista Maurizio Merolla e le attrici Monica Piantedosi ed Elisa Carbone. Domenica 27, alle ore 19, la serata sarà allietata dall’intervento musicale di “Gianluca Marano sax”.La mostra di abiti ed accessori fin de siecle presenta una ricca esposizione di abiti nobiliari da gran galà e da passeggio, ricami e pizzi di gran pregio, tessuti in seta della Real seteria borbonica di San Leucio, accessori femminili e biancheria  risalenti alla fine dell’ 800 e inizio ‘900.La collezione che arricchirà la Sala Ripa del complesso monumentale avellinese e che appartiene  alla dott.ssa Anna Marra, storica del costume,  è stata precedentemente esposta nelle sale di siti considerevoli:  Palazzo Cà Zamardi di Venezia, Reggia di Caserta, Archivio di Stato di Salerno,  Biblioteca Universitaria di Napoli, Maschio Angioino di Napoli, Palazzo della Real Caccia di Persano, Reggia di Portici.L’allestimento sarà inoltre incrementato con alcune opere pittoriche di Achille Martelli, artista di origine calabrese trasferitosi ad Avellino, legate al tema della moda e del lavoro sartoriale nell’Avellino di fine ‘800 inizio ‘900 e appartenenti alla collezione  della Pinacoteca Provinciale di Avellino.Nella seconda metà dell’ottocento l’ascesa della borghesia, l’agiatezza economica e la voglia di affermazione sociale modificò radicalmente gli usi e  costumi della società del tempo, favorendo tra l’altro il diffondersi della cura di sé e dell’eleganza, fino ad allora appannaggio della nobiltà.A fine ottocento la moda fu affidata al lavoro delle singole sartorie per far fronte ad una sempre crescente richiesta di abiti per tutte le occasioni: abiti da giorno e per le serate eleganti ma anche soprabiti, cappelli, accessori vari e biancheria intima. Il diffondersi delle riviste di moda favorì indubbiamente la diffusione  della moda e delle sartorie  anche in periferia.Ad Avellino si registrava una fiorente attività sartoriale,  come dimostrano gli inserti pubblicitari presenti nei più diffusi giornali a tiratura locale dell’epoca, con sarte e modiste che si formavano in famosi ateliers napoletani, romani e parigini.

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