Gli studenti del Liceo “Don Gnocchi” di Maddaloni lanciano un appello ai loro coetanei, ma non solo ai coetanei il messaggio è volto ad assumere tutti degli atteggiamenti corretti, in mdo da uscire al piu’ presto dalla emergenza sanitaria, provocata dalla pandemia da Covid -19 e cosi’ ritornare nei banchi di scuola.

L’ iniziativa, su impulso della D.S. dott.ssa Annamaria Lettieri, è partita da una discussione in didattica a distanza, tenuta dai prof.Nicola Maglione e Armando Servodio, con gli studenti della classe 1°A Scienze Umane. L’iniziativa assunta dagli studenti è volta a dare il proprio contributo ad una battaglia, che si sta combattendo a diversi livelli, e, tra questi molto importante appare quello dei comportamenti individuali.

Così i giovani vogliono farsi promotori, col proprio esempio, dei giusti comportamenti da tenere per battere la pandemia, a tutela di se stessi, ma soprattutto a tutela delle persone piu’ fragili.

Proprio questo aspetto del problema, viene sottolineato dagli studenti, i quali sono certi, che i comportamenti corretti, da parte di ciascuno, risulteranno l’arma determinante per frenare lo sviluppo esponenziale dei contagi e quindi della pandemia. Gli studenti hanno concordato con i docenti e presentato dei lavori dal titolo:

“ CHE  COSA STO FACENDO PER COMBATTERE QUESTA PANDEMIA E QUALE MESSAGGIO  MANDO AI MIEI COETANEI? “

 

1° Elaborato

Cari compagni, ci siamo ritrovati da un giorno all’altro a dover combattere un nemico più grande di noi.

Improvvisamente siamo passati dall’incontrarci tutti insieme dal vivo, al poterci parlare solo attraverso uno schermo. Abbracciarsi è diventato vietato, le nostre camere, prima luogo di svago e dove poter esprimere tranquillamente noi stessi, sono diventate aule di scuola.

Un giorno racconteremo ai nostri figli di questo tragico anno, accennando un leggero sorriso di malinconia, ripensando a tutto l’amore, l’unione, la positività e la solidarietà, che siamo riusciti a tirar fuori anche in questo inaspettato momento, che ha stravolto improvvisamente le nostre vite e la quotidianità alla quale eravamo abituati.

Dopotutto questa pandemia ci ha donato anche qualcosa di buono, ci ha permesso di trascorrere del tempo con i nostri cari, che prima magari tendevamo a trascurare, ci ha fatto capire il valore e l’importanza delle piccole cose e anche se distanti dopotutto ci ha uniti.

Tante però sono state e tuttora sono le conseguenze negative di questa situazione.

Come noi, altre milioni di persone nel mondo hanno dovuto cambiare drasticamente la loro vita.

Tutti i sacrifici che stiamo facendo oggi hanno però il fine di tutelare la salute dei nostri familiari, dei nostri genitori e soprattutto dei nostri nonni, che essendo più anziani sono più a rischio.

Ogni giorno muoiono tantissime persone, nonostante ciò, però molti nostri coetanei ancora faticano a prendere sul serio questa situazione.

Purtroppo con questa pandemia dobbiamo imparare a conviverci, accettando le sue condizioni: uscendo il meno possibile e senza frequentare posti affollati, utilizzando frequentemente mascherina e igienizzante.

La pandemia non è ancora finita e per quanto si desideri disperatamente tornare ad una qualche normalità, è fondamentale rispettare le normative dateci da chi con tenacia e grande forza sta cercando di contenere e gestire questo immenso mostro invisibile, troppo più grande di tutti noi ma che prima o poi sarà destinato a finire.

C’è bisogno di costanza, rispetto, serietà e responsabilità, sicuramente non è facile accettare e affrontare tutto ciò, ma solo rispettando le regole prima o poi potremo tornare alla normalità.

Le studentesse: Fulvia Lombardi, Ilaria Ruotolo, Alessia Manzo, Filomena D’Onofrio, Antonietta Di Vico

 

2° Elaborato

Da circa Marzo 2020 conviviamo con il COVID-19 o corona virus, una minaccia potente perché è invisibile e si diffonde rapidamente. Quando si avvertono i sintomi (i più comuni sono febbre, tosse secca e spossatezza) bisogna chiamare il medico che prenoterà un tampone all’ASL e nel frattempo bisogna auto isolarsi. Per non contagiarsi si deve indossare la mascherina , le più consigliate sono FFP3 e FFP2. Oltre alla mascherina si deve mantenere la distanza di almeno un metro dalle altre persone e disinfettare spesso le mani. È importante non toccarsi il naso, gli occhi e la bocca con le mani sporche. Purtroppo il virus ci sta bloccando la vita e togliendo i momenti migliori di questa età che non ritorneranno più. La sfida più difficile è per noi adolescenti, che siamo abituati a una vita frenetica, piena di uscite e incontri con gli amici e passare da questo a restare chiusi in casa è dura. L’ultima volta che siamo uscite insieme è stato un mese fa quando la situazione era complicata ma non ancora insostenibile. Molti nostri coetanei, invece hanno continuato ad uscire fino al giorno prima, che la Campania diventasse zona rossa e non lo troviamo giusto. Appena hanno un minimo di libertà se ne approfittano per riunirsi in gruppo, senza mascherina e la giusta distanza. Non basta conoscere le problematiche della pandemia, ma comprenderle e mettere in atto la nostra responsabilità, evitando le uscite futili, tranne quelle di necessità e salute e restare il più possibile in casa. Invece di stare tutto il giorno sul divano a non fare nulla, svolgiamo attività per distrarci e impegniamoci a studiare con la didattica a distanza con tutte le sue difficoltà. In questo periodo l’unico mezzo di comunicazione, che abbiamo è il cellulare, che ci permette di vedere le persone a noi care, a distanza anche se attraverso uno schermo. Sfortunatamente alcuni nonni hanno un cellulare con i tasti e non si possono fare videochiamate e soffrono, per la mancanza dei nipoti. In futuro quando vedremo le mascherine, ci ricorderemo di questo difficile periodo e potremmo raccontarlo ai nostri figli.

Le studentesse Selena De Lucia e Rosapia De Lucia

 

3° Elaborato

Purtroppo nonostante sia passato quasi un anno dalla diffusione del COVID-19, oggi è ancora in circolazione. Vedo molti miei coetanei sottovalutare il problema, dato che sono maggiormente a rischio le persone con una fascia di età sui sessanta anni. Però noi dobbiamo cercare di collaborare, non dimenticando mai di rispettare le regole, ossia: indossare la mascherina, mantenere circa un metro di distanza e lavarsi spesso le mani. Proviamo ad uscire il meno possibile, nonostante si sente la grande mancanza degli amici, dei nonni e dei parenti. Io non esco da quando sono state chiuse le scuole e mi rattrista non poter abbracciare i miei cari e le persone a cui voglio tanto bene, però ci sono in contatto tramite il telefono; So che non è la stessa cosa del poterci parlare dal vivo ma bisogna fare dei piccoli sacrifici per far si che questa pandemia finisca e sperare che al più presto potremo tutti riunirci e stare insieme.

La studentessa Marika Di Nuzzo

 

4° Elaborato

L’anno 2020 è stato segnato da uno dei mali più insidiosi, che potesse capitare all’umanità intera, il cosiddetto “Coronavirus ” che  sta provocando ansia e timore in tutti: giovani e meno giovani. Pertanto vogliamo invitare tutti i nostri coetanei a seguire le regole fondamentali, per tenere lontano questo terribile “Killer invisibile”.

Messaggio: ragazzi, siamo studentesse del primo anno del Liceo Pedagogico Statale, indirizzo “Scienze Umane”, che abbiamo deciso di rivolgerci a voi, nostri coetanei, affinché troviamo il modo, per contribuire a fermare il contagio. Tutti, politica e scienza stanno lavorando, per trovare una soluzione a questa  epidemia ,che senza il nostro contributo non avrà mai esito positivo.  Noi per salvaguardarci e salvaguardare gli altri stiamo rispettando le regole Istituzionali, indossiamo la mascherina e i guanti , manteniamo le distanze, evitiamo le uscite serali, gli incontri in pizzeria le feste e tutto ciò che potrebbe far circolare questo virus pericolosissimo.  Noi pensiamo, che non è un grande sacrificio, visto quello che hanno sopportato i nostri nonni. Risorsa importantissima, che contribuisce alla nostra formazione e che quindi è nostro dovere tutelare e salvaguardare.  Il motto è :”Se non lo vuoi fare per te fallo per i tuoi cari “. 

Resta a casa.

Le studentesse: Sara Tedesco, Martina Ianniello, Sara d’Angelo e Francesca Liparulo

 

5° Elaborato

Stiamo vivendo un momento davvero molto delicato. Questa pandemia vive, sopravvive e resiste con noi da diversi mesi.

Questo virus continua a diffondersi in decine di paesi in tutto il mondo.

È una tra le peggiori epidemie infettive di questo secolo. Tramite il telegiornale, la radio e vari  mass media ho sentito che il virus si  trasmette attraverso piccole goccioline e oggetti durante il contatto ravvicinato; ma  la trasmissione del covid-19 avviene anche in famiglia.

Tutti noi possiamo adottare misure, per ridurre il numero di infezioni e prevenire la perdita di molte vite.

Io in questo periodo, come nel precedente lockdown, sono quasi sempre a casa con la mia famiglia. Anche tra di noi in famiglia cerchiamo di non abbracciarci e quando usciamo indossiamo sempre la mascherina e cerchiamo di mantenere sempre le giuste distanze.

Spero tanto che i miei coetanei siano prudenti come me, anche se qualche volta che esco vedo ragazzi assembrati senza mascherina.

Se tutti siamo più rispettosi delle regole e attenti a ciò che facciamo forse questo virus sparirà.

E difficile privarsi di una vita normale… ma normale per noi cosa significa?

Solo quando non possiamo più fare ciò che vorremmo ci accorgiamo di quanto possano mancarci i piccoli gesti.

Lo studente Gianni Angelini

 

6° Elaborato

Tutto il mondo sta vivendo un periodo molto difficile e particolare.

Questo è anche un periodo storico, che verrà raccontato nei prossimi anni..A gennaio è scopiata una pandemia per il coronavirus, chiamato Covid 19. Il virus ha uccisso molte persone, sopratutto gli anziani.

È come un nemico invisibile. I lavori dei nostri genitori, I ristoranti, cinema, bar. I negozzi ecc.. sono chiusi e tutti noi dobbiamo stare in “quarantena” afinchè un giorno finisca. Questo resterà solo un brutto sogno.Ormai anche la scuola è chiusa e noi studenti stiamo facendo la didattica a distanza da un mese. Io personalmente mi trovo un po’ in difficolta, perché fare lezione davanti a un computer o un telefono, non è uguale a seguire la lezione in presenza..Io non esco da casa da quando la scuola è chiusa.

Esco solamente per fare la spesa con i miei genitori,sempre rispettando le regole. Il messaggio che mando ai miei coatanei è di rispettare tutte le regole: lavare Ie mani tante volte al giorno, mettere la mascherina, dissinfettare le mani, mantenere la distanza di almeno 1 metro ,e di non uscire fuori casa quando non è neccessario.

Se tutti rispettiamo le regole un giorno ritorneremo alla nostra libertà.

La studentessa Megi Qelibari

 

7° Elaborato

Pandemia…che brutta parola, non avevo mai sentito questo termine…

Già ho solo 14 anni, e ovviamente la vivo da 14enne. Sarò sincera, quando ne parlarono, per la prima volta a Marzo con il diffondersi del virus, l’ho vissuta con leggerezza, come credo un pò tutti…ho pensato ad un periodo di sospensione della scuola, a vivere un pò di più a casa con la propria famiglia. Ma poi, più passavano i giorni, le settimane,e i mesi e piu’ vedevo le nostre vite completamente stravolte. Ho trascorso gli utimi mesi di scuola che chiudevano un percorso scolastico, a distanza, senza poter salutare amici e professori e ho discusso il mio esamedi terza media attraverso un monitor. Poi è arrivata l’estate abbiamo iniziato un pò ad uscire di nuovo, ma era sempre strano, dovevamo stare attenti a tutto, a chi incontravi, come salutavi gli amici …troppe limitazioni.

Poi è arrivato Settembre, inizio il mio primo anno di liceo, faccio appena due settimane di scuola circa, nemmeno il tempo di conoscere amici e professori che mi sono ritrovata di nuovo dietro un monitor, per cercare di imparare qualcosa…

E’ difficile e dura. Alla nostra età non dovrebbe essere così.

Nonostante siano passati tanti mesi nulla sembra cambiato.

Sicuramente è una a situazione grave, dove tante persone soffrono, sia per la salute, che per una forte crisi economica …

Ma a noi adolescenti è stato tolto tanto, forse troppo !

Mia mamma ci ha sempre detto che gli anni del liceo sono i più belli, che ci accompagneranno  per sempre, ma noi per il momento non abbiamo ricordi belli e esprienze da raccontare ed è tristissimo. Per questo vorrei dire a tutti i miei coetani e agli altri in generale di stare attenti, di rispettare le regole e le distanze, perchè solo così TUTTO ANDRA’ BENE  e al più presto ritorneremo tra i banchi di scuola, e perché no … a correre nei corridoi, ad abbracciare le amiche e a gioire al suono della campanella.

La studentessa  Silvia De Luca

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