LA BANDIERA UCRAINA AGITATA DAI VENTI DI GUERRA MANIFESTATA IN MOLTE PIAZZE NEL MONDO, È DIVENTATA ICONICA, COME ACCADE NELL’ATTUALE EPOCA DELL’ERA DIGITALE.

L’artista italiano Francesco Guadagnuolo, principale rappresentante del movimento del Transrealismo italiano di cui teorico è il critico-storico dell’arte Antonio Gasbarrini, ha realizzato un monumento toccante immedesimandosi negli ideali di libertà della bandiera Ucraina, nell’urgenza di un dramma che coinvolge l’Europa intera. Dice l’artista: “La battaglia ucraina per la difesa della libertà e democrazia è anche la nostra”.

Guadagnuolo, nel suo monumento-installazione ha voluto interpretare nella sua ricerca visiva la bandiera ucraina con i caratteristici colori giallo e azzurro, ne fanno energia di vita, quella forza energica che attraversa le vene del popolo ucraino che lotta per l’identità della Nazione nei confronti di chi tenta di sopraffare la loro terra gravata dal brutale conflitto.

La grande opera del Maestro vuole essere a difesa del popolo ucraino e coloro che sono stati uccisi solo perché aspiravano alla loro indipendenza, alla libertà, pace e allo Stato di diritto. L’opera intitolata: “Morte e Rinascita del Popolo ucraino” si presenta con un grande tronco di albero bruciato dai bombardamenti, comunicando l’occupazione di uno stato libero ed esprimendo una sentita solidarietà al popolo in segno di partecipazione e di cordoglio. Il tronco d’albero si tinge dei colori della bandiera ucraina innalzandosi verso il cielo. In basso l’albero, nasconde un cranio umano fatto rosso per la brutale violenza, simbolo di sangue e morte, che diventa simulacro inumato per le migliaia di caduti per “una guerra inutile”. Circonda il teschio una ruota dentata rappresentazione dei cingoli che muovono i carri armati russi, dove gira un cavallo a dondolo che evoca i tanti bambini morti, resti di una giostra con la quale non potranno più giocare, accanto ad un’abbandonata bottiglietta di Coca Cola inscena l’Occidente, ma l’avversa Russia imporrebbe che l’Ucraina democratica ritorni nell’ambito del potere di Mosca. In alto sta per prendere il volo una farfalla, simbolo di libertà. Nella parte posteriore del monumento-installazione un cuore attorniato di filo spinato, con una mano materna che sembra accarezzarlo, come dire che il sentimento di un popolo non può essere accerchiato. Nella base del tronco la purezza del bianco con all’interno il numero 79 di bimbi morti che riprende il discorso in collegamento/video con il Presidente ucraino Zelensky durante la manifestazione di pace del 12 marzo 2022, in piazza Santa Croce a Firenze, organizzata dal Sindaco Dario Nardella: «Chiediamo di ricordare il numero 79, i 79 bambini uccisi dalla guerra, 79 famiglie distrutte. Dobbiamo fare in modo che questo numero non aumenti e che nessuno lo dimentichi». Purtroppo è già aumentato!

Guadagnuolo è stato definito artista di guerra perché ha interpretato scene e aspetti della guerra attraverso la sua arte con spirito moderno, svelando violazioni dei diritti umani e crimini di guerra, basti ricordare nel 1991 il golpe in Russia, l’11 Settembre 2001 il crollo delle Torri Gemelle negli Stati Uniti, nel 2021 il ritorno al potere dei talebani nella martoriata Afganistan, sino alla recente guerra Russia-Ucraina. Guadagnuolo artista umanitario e Ambasciatore di Pace dell’Universal Peace Federation – ONG accreditata con “Special Consultative Status” presso il Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC) delle Nazioni Unite, presentando il suo monumento ha detto: «questo è l’albero della vita, della resistenza e di speranza del popolo ucraino, nonostante incenerito, le radici sono rimaste vive e riuscirà ancora a germogliare di luce gialla verso l’azzurro cielo». É chiaro che l’installazione-monumento esprime un profondo effetto etico nel pensiero di pace e libertà. Quando l’artista istituisce un monumento di Pace manifesta il suo onesto disappunto comunicativo in questo caso contro l’invasione russa, scoprendo in modo migliore la siffatta verità attraverso la forza dell’arte, per lasciare una memoria di libertà nell’immaginario collettivo di un popolo negli anni futuri, per rivendicare l’indipendenza dell’Ucraina e il valore di combattere per la libertà e identità. L’arte è sempre una giusta causa che traduce l’ideale all’emancipazione dell’intelletto, di fede, di concezione ed è contro qualsiasi forma di angheria e terrorismo. Ecco che allora la grande scultura di Guadagnuolo interpreta un’azione artistica creando un’accentuata dinamica di energie vitali, nella composizione, nei significati simbolici e negli accordi cromatici contro ogni inciviltà di guerra e di morte. Una convulsione motoria del gesto che vuole significare vita e lotta per la vita. L’albero di Guadagnuolo, potremo dire che, diventa simbolo della libertà che guida la resistenza di un popolo, l’artista mette così in mostra la forza del popolo ucraino che lotta sino allo spasmo per difendere la propria patria e chi muore da soldato, muore da eroe nella dolorosa battaglia fissata dall’inaudita disumanità bellica dei russi.  Un’arte pubblica, potremo dire quella di Guadagnuolo, deliberata all’educazione dei valori umani.

Guadagnuolo si sente di lanciare un appello contro la guerra che si esplicita in “vita-libertà”a sostegno dell’Ucraina e Pace universale nel mondo.

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