I DISTRETTI DEL COMMERCIO” E DELL’ARTIGIANATO COSTITUISCONO UNA DELLE PRINCIPALI ESPRESSIONI DI POLITICA ATTIVA A SOSTEGNO DEL SETTORE COMMERCIO NELL’AMBITO DEI CENTRI STORICI E URBANI.

Sono definiti sul piano normativo come ambiti territoriali di rilevanza comunale o intercomunale, nei quali i cittadini e le imprese, liberamente aggregati, qualificano le attività commerciali ed artigianali come fattore di innovazione, integrazione e valorizzazione delle risorse di cui dispone il territorio.

La creazione di un sistema strutturato ed organizzato territorialmente, capace di polarizzare in primo luogo le attività commerciali ed artigianali, unitamente ad altri soggetti portatori di interesse, quali il Comune, le Organizzazioni Imprenditoriali, le Imprese, le Proprietà immobiliari, i Consumatori ecc., contribuisce al perseguimento delle seguenti finalità:

  1. Rigenerare il tessuto urbano, rivitalizzandone la centralità, sviluppando idee a sostegno del commercio e dell’artigianato, anche attraverso idonee forme di attrattività del Distretto;
  2. Promuovere un’interazione tra i cittadini, imprese e pubblica amministrazione nelle scelte strategiche del distretto;
  3. Svolgere un’azione di alto profilo qualitativo che si uniformi agli indirizzi già diffusi in ambito europeo e nazionale, nell’ottica della prospettazione delle cd. “Smart Cities”;
  4. Valorizzare la qualità del territorio con azioni innovative di politica attiva, adatte al contesto economico e sociale del distretto.

I Distretti del Commercio e dell’Artigianato rappresentano un innovativo modo di operare sul territorio, nascono nelle più importanti città d’Europa negli anni Novanta e si diffondono velocemente in numerosi centri cittadini in tutto il mondo. Possiamo considerarli la risposta del commercio di “vicinato” presente nei centri storici o nei quartieri, alla massiccia e competitiva presenza di grandi centri commerciali nelle aree urbane o extraurbane.

Riconoscendo il ruolo del commercio e dell’artigianato come fattore strategico di sviluppo economico e di crescita sociale del territorio, ogni Regione in Italia dovrebbe promuovere i Distretti del Commercio e dell’Artigianato per la competitività e l’innovazione dei sistemi distributivi e produttivi nelle aree urbane della regione stessa, in particolare potrebbero essere proprio le associazioni di categoria i promotori di Leggi regionali che stabilisca i criteri per il riconoscimento e la costituzione dei Distretti del Commercio e dell’Artigianato Regionale.

Attraverso una “regia unitaria” composta da rappresentanti delle associazioni di categoria nel settore del Commercio e dell’Artigianato, delle Camere di Commercio locali, della Regione, del Comune o dei Comuni di riferimento, e attraverso un apposito coordinamento tecnico, potranno essere intraprese delle azioni strategiche, sinergiche e condivise, con l’obiettivo di sviluppare e accrescere l’attrattività, la fruibilità, la visibilità, il commercio, l’artigianato e la qualità della vita di uno specifico territorio, che viene individuato appunto con il termine “Distretto“.

L’idea strategica e innovativa dei distretti urbani del commercio e dell’artigianato, l’individuazione di un ambito territoriale nel quale cittadini, imprese, realtà sociali liberamente aggregati e collaboranti siano in grado di fare del commercio, dell’artigianato e dei servizi, il fattore di integrazione e valorizzazione di tutte le risorse.

Base del progetto è l’Accordo di Distretto mediante il quale le diverse parti assumeranno impegni e ruoli necessari alla realizzazione degli obiettivi.

I temi interessati che il Distretto intende sviluppare sono:

  1. la comunicazione e il marketing di distretto
  2. la promozione e l’animazione
  3. interventi strutturali di qualificazione urbana
  4. l’accessibilità e la mobilità
  5. la sicurezza
  6. la gestione di servizi in comune.

Il successo del Distretto, e ovviamente delle sue ricadute sul territorio nel tempo, passerà attraverso la capacità di negoziazione delle parti che vi parteciperanno.

Ragionare, lavorare e cooperare per il bene comune con benefici che probabilmente si vedranno nel tempo e non a breve termine richiederà maturità e capacità progettuale, una sfida che il Distretto dovrà raccogliere nel tempo e nel miglior modo.

La caratteristica principale che rende vincente un Distretto del Commercio e dell’Artigianato è la forte e sinergica collaborazione tra pubblico e privato, nelle scelte strategiche volte a migliorare la qualità di un territorio.

Il Distretto al fine di rendere i Territori interessati e il suo comparto commerciale e artigianale più attrattivo, competitivo, piacevole e vivibile, promuoverà periodicamente, in collaborazione con gli enti locali, eventi, manifestazioni, animazioni e importanti azioni di comunicazione e marketing.

Il Distretto dovrà supportare investitori e imprenditori nell’insediamento di attività commerciali, artigianali e immobiliari all’interno del suo perimetro, facilitandone l’aspetto burocratico e logistico.

I soci del Distretto sono le attività commerciali, artigianali e imprenditoriali, i proprietari immobiliari e tutti coloro che operano all’interno dei confini del Distretto e che attraverso una quota associativa contribuiscono concretamente al miglioramento e alla valorizzazione del territorio in cui operano e vivono.

Ragionare, lavorare, cooperare in sinergia per il bene comune e del nostro territorio, è la sfida che il Distretto del Commercio e dell’Artigianato dovrebbe perseguire nel futuro.

L’Associazione del Distretto, nel rispetto delle leggi vigenti, potrà svolgere ogni attività idonea al fine di raggiungere i propri scopi, in particolare in concreto dovrà:

  1. sviluppare attività di found raising, sponsorizzazione, co-marketing;
  2. gestire spazi pubblicitari e procedere alla raccolta di campagne pubblicitarie anche mediante articoli-redazionali;
  3. commercializzare gadget, servizi, strumenti;
  4. stipulare accordi con altri soggetti pubblici e privati

Se ne sente parlare ormai da qualche tempo, dei Distretti del Commercio e dell’Artigianato, ovvero quello che in base a quanto stabilito dalla legge si definisce come “espressioni di politica attiva a sostegno del settore commercio e artigianale nell’ambito dei centri storici e urbani”.

Per dirla in altre parole si tratta di un modello organizzativo urbanistico che vede la partecipazione di più attori (commercianti, artigiani ed imprenditori in genere, cittadini, associazioni di categoria, amministrazioni) per lo sviluppo economico e sociale di un territorio.

Da anni il concetto di aggregazione e partecipazione per lo sviluppo del territorio è stato portato avanti dalla mia associazione di categoria, UNIMPRESA, con l’obiettivo di creare delle piastre commerciali, a beneficio di tutti i commercianti e artigiani, liberi professionisti, cittadini, e consumatori dell’area stessa, e a beneficio della vivibilità e dell’attrattività di una specifica area.

Gli operatori commerciali e artigianali possono aderire ad una visione strategica e di insieme che consenta, col sostegno dell’Ente di governo del Territorio, la valorizzazione del commercio e dell’artigianato urbano.

I Distretti rappresentano una modalità di valorizzazione territoriale innovativa, per promuovere il commercio e l’artigianato come efficace fattore di aggregazione in grado di implementare non solo dinamiche economiche, ma anche sociali e culturali di rilevante portata nell’ottica di caratterizzare al meglio il territorio e le sue peculiari potenzialità.

I Distretti sono, dunque, ambiti territoriali in cui i Comuni, i cittadini, le imprese e le formazioni sociali liberamente aggregati sono in grado di fare del commercio e dell’artigianato il fattore di innovazione, integrazione e valorizzazione di tutte le risorse di cui dispone il territorio, per accrescere l’attrattività, rigenerare il tessuto urbano e sostenere la competitività delle sue polarità commerciali ed artigianali.

 

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