LA LEGGENDA DEL CASTELLO INESPUGNABILE CHE RACCONTA IL SEGRETO DELLA GALLINA DALLE UOVA D’ORO.

Il Castello di Stilo o Castello Normanno viene edificato nel 1072 d. C. a Stilo, Reggio Calabria. Fu eretto da Ruggero Il Normanno, sul Monte Consolino, per dominare tutta la Valle dello Stilaro, al tempo sotto diretto controllo del re, una struttura inaccessibile e dotata una struttura inaccessibile e dotata di molte strategie di difesa, naturali e non.

La struttura del Castello di Stilo è a pianta quadrata, con torri triangolari. Le torri esterne, sulla cinta muraria, sono circolari con feritoie a bocca di lupo che venivano usate per la difesa, una delle tante strategie difensive era, appunto, quella di gettare oggetti o materiali (pietre e olio bollente principalmente) da queste aperture sui nemici impegnati nell’assedio. Una di queste torri, forse l’unica quadrata, si chiamava Altavilla in riferimento alle origini normanne del castello.

Al centro del castello esisteva una chiesa-cappella con un altare principale e quattro adiacenti, all’interno dell’edificio veniva racconta l’acqua piovana che attraverso tegole e tubi (ancora visibili) rifornivano una cisterna sotteranea.

L’ubicazione scelta, il Monte Consolino, e la cinta muraria rendevano il Castello Normanno praticamente inespugnabile, ma, per rendere ancora più sicuro il luogo, vennero erette torri di guardia, avamposti, cisterne e serbatoi lungo tutto il territorio, in modo che il passaggio nemico fosse pressoché impossibile e un attacco a sorpresa impraticabile.

Oltre all’imponente e inespugnabile struttura, il Castello di Stilo è teatro di molti aneddoti e leggende, una delle più singolari è quella che racconta la storia di Regina e della sua gallina dalle uova d’oro.

LA LEGGENDA

Nel periodo in cui Carlo D’Angiò era sovrano di Sicilia, il Castello Normanno era adibito anche a prigione da cui era impossibile ogni tentativo di fuga. L’unica prigione al mondo interamente scavata nella parete rocciosa ad una profondità strabiliante a picco sul borgo, vi si accedeva o usciva solo vi si veniva calati o issati per mezzo di una fune.

Regina era una nobildonna di Stilo, si diceva di lei che possedesse l’animale più prezioso del mondo, una gallina d’oro che ogni giorno era capace di darle un uovo d’oro massiccio. Questo animale attirava le invidie dell’intero borgo e le chiacchiere su questo suo possedimento arrivarono all’allora governatore, Costa Peloga.

Costa Peloga era un uomo avido ma molto affascinante che si avvicinò a Regina con l’intento di circuirla e portarle via la sua fortuna. Purtroppo egli riuscì nel suo intento, ma nonostante fosse stata sedotta dall’uomo, regina non rivelò mai dove nascondesse il suo inestimabile tesoro piumato e per questo fu prima bastonata e poi gettata nelle profondità del Castello di Stilo. Il governatore continuò a cercare la gallina, quando arrivò da Crotone, il nipote di Regina, Costa Condomicita con tantissimi doni per elogiare Peloga, nascondendogli di aver saputo dell’insulto fatto alla sua parente.

Condomicita organizza una sontuosa festa per Peloga, con cibi prelibati, vini effervescenti e danze; al termine del meraviglioso banchetto, quando il caro governatore era nel suo comodo letto, il nipote di Regina fece scattare la trappola. Aiutato da tredici amici, irruppero nella stanza dell’aguzzino cercando di afferrarlo, lui spinto dall’istinto di sopravvivenza cercò di fuggire saltando dalla finestra.

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