UN VITIGNO SICILIANO DAL CARATTERE FORTE E IN CONTINUA ESPANSIONE CHE, AL CONTRARIO DI MOLTI ALTRI, DEVE ESSERE TENUTO A FRENO PER LE SUE ENORMI POTENZIALITÀ E LA GRADAZIONE ALCOLICA DA CAPOGIRO.

Un vitigno di strategica importanza, oggi il Nero d’Avola è anche il più diffuso nella regione, grazie ai suoi 14mila ettari. Vitigno a bacca rossa, di grande qualità per vini di spessore e di corp. È conosciuto anche con il nome di “Calabrese”, per indicare l’originaria provenienza dell’uva.

Citato per la prima volta da Cupani (1696), le sue origini sono ancora avvolte dal mistero. Come abbiamo già accennato il suo principale legame è con l’antico vino chiamato “Calabresi d’Augusta” e “Vino Vittoria”, il nome “Calabrese” probabilmente deriva dalle antiche parole siciliane “Calea – Avulisi”, grappoli di Avola, legato quindi al luogo della selezione originale. Oggi trova casa con successo in tutte le aree viticole dell’Isola, dove riesce a dimostrare la sua massima espressione qualitativa.

Fino a non molto tempo fa era utilizzato principalmente come uva da taglio e fin dall’Ottocento era esportato in Francia. Coltivato principalmente ad alberello, questo vitigno ha sempre prodotto, con grandissima facilità, uve ad alto contenuto zuccherino che, fermentate, danno vini capaci di superare anche i 15 gradi alcolici.

Oggi allevandolo secondo particolari criteri e grazie alle nuove tecnologie di vinificazione si è riusciti a contenerne il grado zuccherino ma anche ad aumentarne l’acidità, altra fondamentale caratteristica necessaria alla produzione di vini importanti. Oggi è considerato unanimemente uno dei più grandi rossi italiani di forte struttura, intenso, armonico, particolarmente adatto all’affinamento in botti di legno pregiato. Molti produttori hanno da tempo iniziato a produrre vini unendo il Nero d’Avola ad altri vitigni più internazionali come il Cabernet Sauvignon, il Merlot e il Syrah, ottenendo risultati davvero sorprendenti e di fine eleganza.

I vini hanno profumi fruttati di prugna e ciliegia, talvolta anche minerali di grafite, modesti tannini e discreta freschezza. In uvaggio col Frappato dà vita all’unica DOCG siciliana: il Cerasuolo di Vittoria DOCG, un vino storico! Oggi molte aziende lo vinificano anche insieme a vitigni internazionali come il celebre Mille e Una Notte di Donnafugata, mitico vino siciliano moderno. Il vitigno ricorre in molte denominazioni siciliane: Contea di Sclafani DOC, Alcamo DOC, Marsala DOC, Noto DOC, Eloro DOC, Sicilia DOC e negli IGT.

Le sue caratteristiche fanno sì che si sposi con numerosi piatti, in particolare  è consigliato con i piatti tipici della tradizione siciliana, ad esempio la pasta alla Norma. Ottimo, pur essendo un rosso, con la tagliata di tonno fresco; il tonno infatti, tra i pesci, è quello con la carne più ricca e consistente e quindi si sposa benissimo con un vino rosso, non di particolare corposità, come il nero d’Avola.

Da non trascurare anche il suo impiego come aperitivo, si potrebbe gustare in abbinamento a crostini con patè e creme di olive, creme di tonno o di salmone. Certo non si può trascurare le sue straordinarie capacità di abbinamenti con i formaggi: accompagnandolo con stagionati tipici siciliani, come un pecorino o un Ragusano DOP.

 

IL CERASUOLO DI VITTORIA DOCG

Il Cerasuolo di Vittoria è stato il primo vino siciliano ad ottenere – a partire dalla vendemmia 2005 – la Denominazione di Origine Controllata e Garantita: espressione di un grande vino del territorio che merita questo riconoscimento per l’unicum delle varietà che lo compongono e per la particolarità dei suoli e del clima.

La Docg riconosce anche il millenario legame di questo territorio al vino, che risale almeno all’epoca dei Romani. È stato però a partire dal 1606 che il Cerasuolo si afferma come oggi lo conosciamo: alla nascita della città di Vittoria, la fondatrice Vittoria Colonna concesse infatti le terre alla popolazione solo a condizione che ne coltivassero una parte a vigneto.

Il Cerasuolo di Vittoria DOCG è un vino che deve le sue straordinarie caratteristiche all’unicità del clima, alla innegabile virtù dei suoi vitigni, e al felice abbinamento all’altro vitigno storico del territori, il Frappato; che viene utilizzato utilizzati in una percentuale che va dal 50 al 70% e dal 30 al 50% rispettivamente.

Un territorio, quello in cui nasce il Cerasuolo di Vittoria DOCG che regala ottimi vini frutto innanzitutto della fertilità della sua terra e dall’aspetto tipicamente mediterraneo. Una terra che si presenta con una varietà di paesaggi che spaziano dal mare alla collina, quest’ultima spesso dominata da secolari uliveti e maestosi alberi di carrubo.

L’andamento pedoclimatico, dolce ed aspro insieme, si alterna a fertili zone pianeggianti che degradano dolcemente verso coste basse ed uniformi, con la sua ragnatela di muretti a secco che delimitano i campi e si perdono fra le dune sabbiose e le scogliere dal mare. I vigneti di Nero d’Avola e di Frappato disegnano un paesaggio baciato dal sole che insieme alla brezza marina e alla temperatura mite sa regalare uve decisamente superlative. La zona è delimitata a nord dal complesso dei monti Erei, a sud dal mar Mediterraneo, ad est dai rilievi dei monti Iblei e ad ovest dalle colline centro-meridionali delle provincie di Caltanissetta, Ragusa e Catania. Il Cerasuolo di Vittoria Docg deve la sua unicità alle escursioni termiche nel periodo invaiatura-raccolta, la scarsa piovosità dei mesi estivi nonché alla variabilità dei suoli (rossi, alluvionali sabbioso-limosi, calcarei) e a quella altimetrica (dal livello del mare a circa 500 metri).

 

 

CARATTERI GUSTOLFATTIVI

«CERASUOLO DI VITTORIA»: colore: da rosso ciliegia a violaceo;

odore: da floreale a fruttato;

sapore: secco, pieno, morbido, armonico;

titolo alcolometrico volumico totale minimo 12,50% vol;

acidita’ totale minima 5,0 g/l;

estratto non riduttore minimo: 27,0 g/l.

 

«CERASUOLO DI VITTORIA CLASSICO»:

colore: rosso ciliegia tendente al granato;

odore: di ciliegia, che nei vini invecchiati può tendere anche a note sensoriali di prugna secca,

cioccolato, cuoio, tabacco;

sapore: secco, pieno, morbido, armonico;

titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,50% vol;

acidita’ totale minima 5,0 g/l;

estratto non riduttore minimo: 27,0 g/l.

TENUTE NAVARRA. TRADIZIONE E MODERNIA’

Le Tenute Navarra sorgono sulle colline Siciliane, nel centro del Mediterraneo, precisamente nel Comune di Butera (CL). 175 ettari immersi in un territorio unico per le sue caratteristiche geomorfologiche e sociali, una “terra di mezzo” tra il mare della costa Sud e le campagne dell’entroterra siciliano.

175 ettari immersi in un territorio unico per le sue caratteristiche geomorfologiche e sociali, una “terra di mezzo” tra il mare della costa Sud e le campagne dell’entroterra siciliano.

Un territorio ricco di storia, cultura e tradizioni, in cui si respira il fascino della Trinacria e la cultura mediterranea in ogni sua forma. Terra di conquista ma anche di enormi potenzialità. Alla vite si affiancano le coltivazioni di ulivo, mandorle, frutta, e prodotti orticoli in genere.

 

I vitigni.

Nero d’Avola. Coltivati nella zona sud-orientale, sono decisamente più fini e articolati, con spiccati sentori di fiori secchi e spezie. Risultano asciutti e ben ventilati.

Frappato. Il Frappato è un vitigno a bacca nera autoctono della Sicilia. Un vitigno robusto,  con acini di colore blu, irregolari, sferoidali-ellissoidali, con buccia spessa. Ha maturazione tardiva, con vendemmia che si svolge in genere alla fine di settembre.

 

 

Maribu Cerasuolo di Vittoria DOCG 2022 – 750ml – Linea Premium. Tenute Navarra

Denominazione: Cerasuolo di Vittoria DOCG – Uve: Nero d’Avola 60% – Frappato 40% – Anno di produzione: Annate disponibili: 2020-2021 – Bottiglie prodotte: 2020/3.300 – 2021/6500 – Zona di produzione: Contrada San Giacomo – Butera (CL) – Terreno: Medio impasto tendente all’argilloso (Nero d’avola), medio impasto tendente al sabbioso (Frappato) – Altitudine: Media collina 350/400 metri s.l.m. – Esposizione: Judeca: Sud/Sud-Ovest – San Giacomo: Sud/Sud-Est e pianeggiante – Sistema d’allevamento: Spalliera – Potatura: Guyot – Sesto d’impianto: 250 cm x100 cm – Numero ceppi per Ha: 4.000 – Età media della vite: 10 anni – Vendemmia: Entro la seconda decade di Settembre – Vinificazione: In rosso, fermentazione con macerazione delle bucce per dieci giorni – Temperatura di fermentazione: 24/26 °C – Fermentazione malolattica: Totalmente svolta – Affinamento: 12 mesi sui lieviti in vasche di acciaio inox, 2 mesi in bottiglia

Temperatura di servizio: 17/18 °C circa – Gradazione alcolica: 13,5% vol

 

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