TERZO SETTORE E NON SOLO, SI È TENUTO IL PRIMO DEI TAVOLI DI LAVORO IN VISTA DELLE PROPOSTE DA PRESENTARE ENTRO L’11 DI DICEMBRE AL COMUNE DI BENEVENTO, FINALIZZATE  ALLA CO-PROGRAMMAZIONE PN METRO PLUS.

 

Iesi sera nella sede del Laboratorio Enogastronomico Terra Mia di Benevento  si è tenuto il primo dei cinque laboratori di Innovazione Sociale promossi dalla CoopApe presieduta da Alfonso Ciervo e da ARIES Associazione per la Ricerca e lo Sviluppo animata da Ignazio Catauro, in vista della presentazione delle proposte progettuali da presentare nell’ambito dell’avviso PN METRO PLUS Città Medie-Comune di Benevento.

Erano presenti al Tavolo per l’Innovazione Rigenerativa, oltre ai due soggetti promotori, Antonio Meola e Achille Antonaci in rappresentanza di “US Acli nazionale”; Antonio De Cristoforo e Adriana Francesca rispettivamente in rappresentanza dell’Associazione” Il Sannita” e per l’APS “Sannitamente”. A fare da portavoce di Unimpresa Irpinia Sannio il presidente/responsabile Terzo Settore Mariano Zezza, e l’architetto Miche Ieronimo che per Unimpresa si occupa di Ambiente e Territorio.  Per FOSVITER, l’Ente di formazione che da anni si occupa di implementare percorsi formativi e welfare generativo c’era Giovanna De Vita che ha manifestato l’adesione anche di Confesercenti Sannio. Presenti anche i rappresentanti della ProLoco e dell’Associazione XArte.

Un gruppo di lavoro decisamente corposo ed autorevole, che porta con sé un significativo bagaglio di competenze e professionalità. Del resto i temi affrontati dall’avviso non lasciano dubbi sul percorso di alto profilo che il Comune di Benevento ha voluto intraprendere già dalla fase iniziale del percorso di Co-progettazione previsto dallo stesso bando ministeriale.

“Un plauso va all’intero gruppo di lavoro del Comune di Benevento – dichiara il presidente Ignazio Catauro – in primis all’assessore Luigi Ambrosone, al vice sindaco Francesco De Pierro e al dirigente delegato dott. Alessandro Verdicchio. Hanno saputo, con equilibrio ed estrema chiarezza, sgomberare il campo da qualsivoglia confusione vecchio stile. Il progetto che l’Amministrazione Comunale presenterà sarà il frutto del più ampio e condiviso coinvolgimento, di cittadini ed associazioni, nessuno escluso. Ho apprezzato l’approccio dinamico messo in campo, – continua il prof. Catauro – mi sembra la strada giusta e per questo ci siamo subito messi in moto per dare il nostro contributo al modello progettuale di condivisione”.

 

Cinque le linee guida affrontate dal tavolo coordinato per l’occasione da Adriana Francesca di “Sannitamente APS”: “I temi affrontati – ci riferisce la presidente Francesca – riguardano gran parte dei contenuti fondanti della rigenerazione sociale ed urbana di un territorio. Vanno dall’Agricoltura Sociale, alla riqualificazione di aree verde dei quartieri; dai laboratori sociali che si occuperanno di riscoprire e promuovere le arti e i mestieri, a quelli cosiddetti inclusivi, passando dal ruolo che lo Sport potrà assumere quale elemento di aggregazione sociale”.

L’avviso si propone di raccogliere idee, un primo passo di un percorso di co-programmazione e co-progettazione che coinvolge tutti gli stakeholder del territorio che vorranno cimentarsi in questo innovativo e moderno approccio progettuale. Un modello propositivo che vede valorizzare l’integrazione tra una pluralità di soggetti: enti pubblici, imprese sociali, volontariato e associazionismo.

E chi più di Antonio Meola, di US Acli nazionale, poteva animare il tavolo con proposte di notevole spessore contenutistico: “La nostra Associazione si occupa di questi temi praticamente da sempre, e non si può avere alcun dubbio sul valore che lo sporta ha avuto e avrà sempre quale strumento attivo di aggregazione sociale. Tuttavia nei nostri quartieri, quelli della Città di Benevento, non basta più limitarsi ad aggregare, bisogna svolgere attraverso lo sport anche un ruolo rigenerativo dal punto sociale ed ambientale. Lo sport deve essere considerato anche come processo educativo giovanile che finalizza il suo ruolo soprattutto all’integrazione lavorativa e professionale. Lo sport – continua il presidente Meola –  è lo strumento principe di inclusione e coesione sociale: insegna le basi del lavoro di squadra, la bellezza dello stare insieme, la necessità di rispettare le piccole regole quotidiane, lo sport ci consente una maggiore conoscenza di noi stessi e degli altri”.

Il lavoro è uno dei temi affrontati dal Tavolo, lo stimolo è anche scaturito dall’incontro che la scorsa settimana i soggetti partecipanti hanno potuto cogliere dalle parole dell’assessore alle attività produttive del Comune di Benevento: “Molte volte lo stesso disagio giovanile – ci ha ricordato in quella occasione l’assessore Ambrosone – scaturisce proprio dalle difficoltà occupazionali che i giovani incontrano sul proprio cammino. Bisogna lavorare, in sintonia anche con le associazioni di categoria, al fine di sviluppare azioni che siano sempre più improntate all’inclusività, per non lasciare nessuno indietro. La sfida che ci attende è quella di consolidare la socialità nella nostra città, e creare con questi progetti generativi azioni di rilancio sociale tramite percorsi di crescita, partecipazione ed inclusione, sostenendo le tematiche dell’educazione, dello sport, del sociale e dell’inclusione lavorativa dei giovani”.

E proprio da queste riflessioni è nato l’intervento di Antonio De Cristoforo di “Il Sannita”, che ha ribadito quanto sia valoriale “il coinvolgimento della città nel suo insieme, quale stratificazione anche generazionale, in grado di rispondere efficacemente alle numerose domande di partecipazione che salgono dall’intero tessuto sociale della città. In particolare si dovranno pensare interventi mirati a potenziare le azioni contrastanti il disagio, tramite l’organizzazione di laboratori artistici e musicali, tutti rigorosamente facilitati nell’accesso. Diversamente non si raggiungerebbe alcun obiettivo proposto”.

Nell’avviso si ricorda la complessità e l’eterogeneità dei bisogni dei cittadini che implica sistemi di risposta multidimensionali e flessibili. Da questo assioma è partito l’intervento di Giovanna De Vita di FOSVITER che si è soffermata sul significato ed il ruolo svolto dalla formazione ed educazione alla socialità da parte dei cittadini. “La formazione e l’educazione sono il principale strumento per promuovere lo sviluppo sociale, economico, culturale e personale di ogni cittadino. Decidere di mettere Formazione ed Educazione al centro del nostro percorso progettuale ci consentirà di accentuare l’attenzione ed il confronto con la realtà territoriale. Le attività e i progetti pianificati nella fase progettuale e organizzativa, dovranno mirare a realizzare un disegno unitario attraverso un’accurata pianificazione dell’utilizzo funzionale delle risorse sia umane sia materiali esistenti in Città” ribadisce la De Vita.

Sul significato ed il ruolo che la Sostenibilità ambientale quale elemento essenziale per creare valore, può svolgere all’interno del percorso rigenerativo urbano della Città di Benevento, si è soffermato Michele Ieronimo di “Unimpresa Ambiente e Territorio”: “Dobbiamo partire dall’imperativo che bisogna assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri. La sostenibilità, dunque, rappresenta una componente fondamentale per creare valore economico e sviluppo. Tre sono i focus base a cui attenersi:  Sostenibilità economica quale capacità di un sistema economico di produrre reddito e lavoro in maniera duratura; Sostenibilità sociale, ovvero la capacità di garantire che le condizioni di benessere umano siano equamente distribuite; Sostenibilità ambientale, perché la capacità di tutelare l’ecosistema e rinnovare le risorse naturali è essenziale per la stessa sopravvivenza materiale del genere umano. Dobbiamo ricordare – sottolinea l’architetto Ieronimo – che  investimenti in educazione ambientale da un lato fanno risparmiare perché aumenta l’adesione e la collaborazione dei cittadini alle norme ambientali, dall’altro lato stimolano l’innovazione e favorisce lo sviluppo”.

A conclusione di questo primo appuntamento del Laboratorio di Innovazione Sociale, l’intervento di Mariano Zezza di Unimpresa Terzo Settore, il quale ha voluto ribadire il ruolo che l’Agricoltura Sociale svolge da sempre quale elemento di crescita dei territori anche urbani: “L’agricoltura sociale urbana rappresenta un’innovativa forma di agricoltura che va oltre la semplice produzione di cibo. Questo approccio permette di promuovere l’inclusione e il benessere delle persone. L’obiettivo principale che noi come tavolo di co-progettazione urbano dobbiamo porci è principalmente quello di fornire opportunità di partecipazione attiva, inclusione sociale e miglioramento del benessere attraverso una specifica pratica agricola, quella da svolgere nei contesti urbani dei quartieri più problematici della nostra Città. In particolare vorrei soffermarmi proprio sull’organizzazione del lavoro negli orti sociali: una costante dovrebbe caratterizzare la loro gestione, quello dell’approccio collettivo, in cui le decisioni vengono prese in modo partecipativo e le responsabilità sono condivise. Questo modello favorisce la cooperazione, l’apprendimento reciproco e la costruzione di relazioni positive tra i partecipanti. Nostro compito è in primis quello di comunicare all’opinione pubblica che dal punto di vista della sostenibilità sociale, questo tipo di agricoltura offre un’ampia gamma di vantaggi: favorisce l’inclusione, offre opportunità di partecipazione e integrazione a persone in difficoltà, fornisce un luogo di socializzazione, scambio culturale e creazione di reti di supporto all’interno della comunità. Lavorare in un ambiente naturale e accogliente può anche promuovere la salute mentale e fisica, migliorando il benessere complessivo dei partecipanti”.

Tutti i partecipanti hanno condiviso lo spirito e l’approccio scelto per questo primo incontro del Tavolo Per l’Innovazione e lo Sviluppo che l’associazione ARIES ha voluto promuovere in vista delle scadenze del PON METRO PLUS.

“Siamo in una fase nuova  – ribadisce il prof. Ignazio Catauro – dove occorre un nuovo orizzonte di senso e nuove categorie di valutazione capaci di ri-motivare dimensione pubblica e dimensione privata, profit e not for profit.  Se è vero che i luoghi sono spazi che generano valore è arrivato il momento di capire dove va questo valore, chi partecipa e che futuro costruisce. L’innovazione sociale è una prospettiva (Focus) dinamica in grado di ri-sostanziare il valore dei luoghi. Bisogna ricercare soluzioni innovative create per offrire risposte efficaci alle problematiche più pressanti per la società e a nuovi bisogni. Il nostro approccio metodologico è ancorato al concetto che l’innovazione sociale può cambiare radicalmente il modo di vivere: l’invecchiamento della popolazione, la disoccupazione (in particolare giovanile), le diseguaglianze e le nuove forme di povertà, l’immigrazione sono alcuni dei fenomeni che, insieme allo scenario economico di crisi, caratterizzano la nostra epoca e pongono con urgenza nuovi bisogni da soddisfare. Del resto il mutamento dei bisogni sociali ha fatto emergere una serie di nuove domande alle quali il sistema del welfare tradizionale non riesce più a dare una risposta adeguata. – E chiude –  Ecco perché invito tutti i soggetti in grado, anche materialmente di produrre una proposta, di presentare la propria idea di Città, sarà un modo nuovo e moderno di contribuire alla crescita socio-economica di Benevento”.

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