1994-2024 sono passati trent’anni dalla scomparsa del grande filosofo (Caltanissetta, 1915 – Roma, 1994). Ci piace ricordarlo con il pittore Francesco Guadagnuolo, anche lui nisseno, che opera tra Roma, Parigi e New York il quale ebbe modo di conoscerlo ed esserne amico.

Il 1978 è la data dell’inizio dell’amicizia con Rosario Assunto, che per circa 16 anni ha seguito il lavoro artistico di Guadagnuolo, vedendo nelle sue opere un’armonia a lui tanto cara: arte e poesia, arte e natura, arte e vita. La collaborazione artistica tra il pensatore e il pittore si è rafforzata anche in virtù delle stesse preferenze culturali, rivolte ad autori come Vico e Novalis e intravide questa vocazione specifica e originale nel suo operato individuando anche certe sue predilezioni letterarie come Proust, Kafka, Musil, Heidegger, Hölderlin e Gadamer.

Due nisseni insigni: il Prof. Rosario Assunto, critico e docente di Estetica all’Università di Urbino e il Maestro Francesco Guadagnuolo, affermato artista, il cui interesse del filosofo per l’arte di Guadagnuolo si è concretizzato in numerosi saggi, pubblicati su libri, cataloghi, quotidiani come ‘Il Giornale’ e ‘Il Tempo’, sul periodico ‘Antichità e Belle Arti’ e su riviste specializzate come ‘Galleria’, ‘Itinerari’ e ‘Filosofia Oggi’.

«Quello che mi sento di esprimere sull’amico Rosario Assunto, che ha seguito e stimato il mio lavoro è naturale riguardi la mia esperienza di artista e mi abbia spinto a riflettervi. È insolito come in Assunto, si è detto, l’impulso e l’innovazione convivessero con quello della conversazione. Oltre ad essere uno studioso di estetica, egli era aperto ai nuovi fenomeni letterari. Ha compreso l’importanza dei linguaggi contemporanei, compresa l’arte cinematografica. Nel 1952–’53 ha discusso sul neo-realismo nella letteratura e nel cinema italiano. Il suo pensiero comincia particolarmente dallo studio di Kant soffermandosi sulla “Critica del giudizio” dalla quale può dirsi abbia avuto inizio l’estetica moderna. Prediligeva Schelling, Holderlin, Schlegel e, tra i poeti maggiormente legati alla riflessione, Rainer Maria Rilke. Era persona straordinariamente sensibile, mite e gentile, riusciva a mettere tutti a proprio agio, specie chi sentiva ed esprimeva incertezza e inquietudine sulle condizioni del mondo. La stima che nutriva Rosario Assunto per la mia arte nasceva dal riscontrarvi la ricerca dei valori nella considerazione dei problemi della vita. Il mio lungo sodalizio con lui iniziò nel 1978, un anno dopo, la sua presentazione delle acqueforti da me realizzate su “La Bottega dell’Orefice” di Andrzei Jawien (Karol Wojtyla), ed è proseguito fino alla sua morte nel 1994. É stato per me uno dei maggiori stimoli per conoscere e condividere i capisaldi estetici che avevano in lui uno dei più acuti e originali intellettuali contemporanei. Gli sono profondamente grato dei numerosi scritti che ha dedicato ai miei lavori grafici e pittorici».

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