di NICOLA TAVOLETTA*

SULLA EDIZIONE DI OGGI DEL QUOTIDIANO “AVVENIRE” VI È UN EDITORIALE INTERESSANTE, SEMPRE DI ANGELO SCELZO, CHE HO GIÀ RIPRESO QUALCHE ARTICOLO FA.

Si occupa dello spopolamento dei comuni dell’area appenninica del Mezzogiorno, in particolare Sannio, Irpinia e Lucania. Lo stesso giornale riporta altri due articoli che raccontano di un bando del Piemonte per il ripopolamento delle zone alpine e un progetto del comune di Canal San Bovo in Trentino per l’affidamento di case a coppie giovani. Questo tema è molto importante, lo affronto’ anche Vittorio Sgarbi quando era sindaco di Salemi in Sicilia, ma anche il mio amico bravo sindaco di Maenza Claudio Sperduti, sempre concedendo case vuote. Oggi con lo smart working emergente per molte giovani famiglie in Italia potrebbe essere una prospettiva quella di prendere case in luoghi periferici, magari da animare socialmente. Vi sono altre due ipotesi per affrontare la questione: una è la rigenerazione urbana tramite i fondi europei, un esempio su tutti è quello realizzato a Sambuca di Sicilia in provincia di Agrigento Grazie al prof Vanni Resta, esperto in europrogettazione. Vedere per credere. L’altro è la realizzazione di cooperative di comunità che riattivino servizi e commercio, creando sostenibilità economica, ma soprattutto lavoro.

Questo è un tema caro all’amico presidente di Un. I. COOP Lazio Sud Edgardo Bellezza nostro partner nel Forum ‘015 nella Diocesi di Latina e nel resto del territorio provinciale. Ho ripreso la traccia di “Avvenire” di oggi per offrire anche ulteriori soluzioni, ma anche per porre un’ altra questione praticamente inversa. In alcuni territori, uno di questi è la provincia di Latina, vi è invece un incremento demografico e tanti appartenenti vuoti. Un patrimonio edilizio che spesso non viene usato neanche per i fitti estivi. Come possono le amministrazioni comunali incentivare gli affitti rendendoli più sicuri con garanzie pubbliche o sociali?

Questo è un tema più difficile probabilmente, ma è anche ipotizzabile la creazione di fondi di garanzia pubblici per le giovani coppie, per chi si avvia ad un nuovo lavoro oppure per i genitori monoreddito. Altra ipotesi è l’incentivo attraverso la decontribuzione comunale. Ho voluto aprire una riflessione e proporre soluzioni per entrambe le facce della medaglia, quella dell’abitare. Secondo me un soggetto che può promuovere dinamiche virtuose è proprio il mondo del Terzo Settore, che non dovrebbe attendere gli amministratori locali, ma continuare ad essere avanguardia. Proporrò tali temi agli amici del Forum del Terzo Settore e a quelli del Forum ‘015, ma anche ad altre alleanze sociali.

*Nicola Tavoletta, Consigliere Nazionale ACLI

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