Il sindacato Or.Sa. Ferrovie interviene duramente sulla situazione di stallo in cui versa la linea ferroviaria Benevento-Napoli, via Valle Caudina. In una nota stampa, il segretario nazionale, Angelo Ciccone, chiede chiarezza: “Da un lato si paventa la cessione della linea ferroviaria Napoli-Benevento al Gruppo FS, come se questo fosse la panacea di tutti i mali, omettendo di dire che comunque ci vorrebbe un periodo di tempo non ben definito per riavere un servizio di trasporto accettabile e dall’altro si continua a mortificare l’utenza con un “surrogato” di trasporto inadeguato ed insufficiente. Vogliamo ricordare che la linea ferroviaria è chiusa perché sono in corso delle indagini per capire le cause di ben due deragliamenti avvenuti tra febbraio e marzo scorso e che le corse dei treni sono state sostituite da corse automobilistiche, coi bus che già erano largamente insufficienti come capienza e che successivamente, a causa delle misure per il distanziamento sociale, sono solo peggiorate, decine e decine di persone vengono lasciate a piedi ogni giorno e a pochissimo servono le corse suppletive perché il servizio è organizzato male. A causa dell’assenza sinergia tra due aziende che esercitano il servizio di trasporto su gomma nella valle Caudina, se un viaggiatore vuole usare un mezzo di una società anziché un altro è costretto a spostarsi perché le fermate dei bus sono diverse e distanti tra loro. Le soluzioni individuate dalla dirigenza dell’EAV non sono state assolutamente sufficienti, alle parole, o meglio alle chiacchiere sbandierate ai quattro venti dai vertici dell’azienda non hanno fatto seguito i fatti o l’efficienza di cui si vanta il dottor De Gregorio, Presidente del CdA dell’EAV, nonché Direttore Generale (sempre dell’EAV), nonché Direttore del Personale (ancora dell’EAV) e pure (dal 26 giugno scorso) consigliere del Presidente della Regione Campania in materia di efficientamento della gestione delle società regionali. Noi chiediamo ai sindaci della Valle caudina di farsi portavoci delle istanze dei Cittadini e dei Lavoratori che sono stati già stati mortificati in passato di un taglio indiscriminato del servizio e che ora vedono ulteriormente leso il loro diritto costituzionale alla mobilità da parte di un’azienda che fa delle parole e non dei fatti la propria ragion d’essere”. FOTO DALLA RETE

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