DAMIANO ANNUNZIATO DELL’ASSOCIAZIONE LE MANI DI NAPOLI: “PRONTI A RICHIEDERE IL BOLLINO DI TUTELA”

Gli artigiani napoletani della moda continuano il percorso in difesa della categoria, proponendo il riconoscimento della loro arte come patrimonio immateriale dell’umanità in occasione dell’evento che riunisce nella città partenopea i vertici Unesco provenienti da ogni parte del mondo. L’associazione “Le mani di Napoli”, attraverso la voce del direttore generale di Sartorie Dalcuore Damiano Annunziata, si appresta a chiedere una prima interlocuzione alle Commissioni competenti di Camera e Senato, nello specifico Attività Produttive e Cultura. Prima tappa di un progetto che punta al coinvolgimento dei Ministri della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e del Made in Italy, Adolfo Urso.

In un’intervista rilasciata a Il Mattino, Annunziato ha spiegato che il mondo della sartoria napoletana ha intenzione di perseguire lo stesso iter che ha portato ad inserire l’arte del pizzauiolo napoletano nel patrimonio immateriale dell’Unesco. “Come accaduto per i pizziaiuoli napoletani, che, dopo un lungo percorso durato dieci anni, concretizzatosi già nel 2015 con la richiesta ufficiale alla Commissione Italiana di inserire l’arte del pizzaiuolo napoletano nel patrimonio immateriale dell’Unesco, così riteniamo che anche l’artigianato legato al settore tessile e della moda napoletano, debba avere lo stesso riconoscimento” spiega Annunziato, motivando le ragioni che rendono la sartoria napoletana un candidato papabile per essere tra i prossimi beni immateriali Unesco: “E’ un’espressione di artigianato che ha una lunga storia e una tradizione importante, risalente a metà del 1300, quando nacque la Confraternita dei Sartori, e che prende forma quando Napoli si impone non solo come centro socioeconomico ma come punto di riferimento della moda, non meno di Londra e Parigi. Alla fine del 1400 a Napoli fioriscono piccole industrie di lana e seta proponendo tagli e tessuti ambìti in tutte le corti europee. E’ la lunga storia dell’eleganza partenopea che come Mani di Napoli proviamo a raccontare ogni giorno ancora oggi. Per questo riteniamo che anche i maestri sarti debbano vedere riconosciuto come patrimonio Unesco il loro artigianato. La proposta va ad integrare la nostra idea di istituzionalizzare un disciplinare affinché sia salvaguardata la capacità e la tradizione dei sarti artigiani verso chi se ne appropria ingiustamente, pur senza avere mai sfiorato un ago per cucire una giacca o un pantalone. Porteremo ciò all’attenzione delle commissioni parlamentari competenti, coinvolgendo innanzitutto i politici del nostro territorio, da destra a sinistra, sensibili al tema, fino ai ministri Sangiuliano e Urso”.

La proposta cade in un momento in cui Napoli è al centro del mondo della cultura, con l’evento Unesco “Cultural Heritage of 21st century” che si sta svolgendo proprio in questi giorni. Annunziato ha anche dichiarato di aver già avviato ottime interlocuzioni con la Federico II, con la quale è in dirittura d’arrivo l’Academy della sartoria e incassato l’appoggio del Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.

 

 

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