Tempo di bilanci.

  Alle prese con la Maturità 2020, l'ordine naturale delle cose si ripresenta.

 Cosa è realmente cambiato e quanto i maturandi vivono l'esperienza dell'esame? 

 Che il COVID-19 sia una triste realtà mondiale è ormai cosa certa ma i più giovani, gli adolescenti, i licenziandi ed i maturandi come vivono la realtà della “Pandemia Globale” a scuola?

 Presto detto.

 La DAD (didattica a distanza) non sempre si è dimostrata all'altezza delle aspettative. Caotica, sconclusionata, non idonea per mezzi e approccio per l'emergenza alla quale doveva far fronte. Gli studenti di qualsiasi ordine e grado, nella valutazione dell'anno scolastico 2020 presenteranno per forza di cose delle lacune che irrimediabilmente dovranno essere colmate, con volontà personale o supporto esterno.

Programmi ridotti, non completati, arrangiati. Per tutti i ragazzi che sosterranno gli esami, la parola d'ordine è una sola: "DISTANZA DI SICUREZZA". Abolite, per tutti gli ordini le prove scritte, troppo rischioso creare assembramento.I licenziandi hanno tenuto degli esami orali per via telematica. Triste vedere come il primo esame di un figlio, avvenga in una condizione atipica, dove gli studenti stessi non sentono quel guizzo genuino della tensione della prova finale.

 I maturandi, vivranno la loro fantastica "Notte prima degli esami", cantata da Antonello Venditti, in maniera più "ermetica" e si distingueranno, non per scelta, da tutti i loro predecessori.

 Nessun "Mak p 100" (la festa dei cento giorni prima dell'esame).   Nessun ripasso folle e disperatissimo prima delle prove scritte, un salto da Leopardi agli Asintoti, privo di criterio logico. Il terrore dell'orale, sostenuto in palestra, con la commissione a distanza, i banchi separati. Le buste argomentative a sorpresa, ideate per i collegamenti multidisciplinari.

 Temi portanti: Europa, COVID-19, Globalizzazione.

 Il mancato abbraccio dell'ultimo minuto da parte dei Professori che hanno riempito la giornata scolastica, con nozioni e sorrisi, per cinque lunghi anni. Li chiamiamo maturandi "agevolati" quelli del 2020, ma è davvero così? Con quale spirito questi ragazzi, affronteranno il percorso universitario da qui a pochi mesi? Tutto sembra una grande incertezza, una bolla di sapone sempre pronta ad esplodere.

 Non parliamo più solo di limitazioni delle libertà causate dalla quarantena, parliamo di un "mondo" che deve tornare a girare per il verso giusto, di questo mondo fa parte la scuola dei nostri figli.

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