Premessa

L’età dell’adolescenza e della pre-adolescenza sono caratterizzate da una inderogabile necessità di movimento del corpo, ma anche dalla ricerca di forti emozioni e dal bisogno di placare le inquietudini interiori. In questo contesto si collocano due attività umane che ben si prestano a soddisfare queste “urgenze” fisiologiche della mente e del corpo umano: la musica e lo sport. La prima è molto legata agli aspetti emotivi e affettivi e può essere utilizzata sia come stimolate che come calmante. Di seguito sono esposti i risultati di una ricerca approfondita svolta dagli alunni della classe II B della scuola secondaria di primo grado di Castiglione della Pescaia, che hanno preso in esame i diversi aspetti e modalità in cui musica e sport possono combinarsi e integrarsi.

Angelo Maglione

 

MUSICA E SPORTMusica e sport

di Thomas Valdrighi

Articolo tratto dal sito: https://www.atletanews.sport/curiosita/musica-sport/

Esiste un rapporto particolare tra musica e sport. Non un rapporto di coppia, né un qualche tipo di subordinazione: è come se atleti e musicisti avessero un comune punto di partenza. Entrambi esprimono sentimenti profondi, a volte molto intimi. Il musicista mette in musica le proprie sensazioni, ansie e gioie ma lo stesso può dirsi di un atleta che punta all’obiettivo e dedica sé stesso e la propria vita a raggiungerlo. Sia la musica che lo sport sono espressioni umane, che ci portiamo indietro, all’alba dei tempi: sono lingue ancestrali che usiamo per esprimere quello per cui le parole non bastano. Quando la musica e lo sport si incontrano e si uniscono, nascono suoni e immagini indimenticabili.

Vi è, innanzitutto, il nesso tra espressione musicale (nei vari modi in cui essa è intesa) e sfera magico-religiosa: la competizione ritualmente rappresentata è la metafora d’una lotta fra l’uomo e le potenze numinose e, oltre a essere all’origine di alcuni tipi di danza, ha generato forme di comunicazione complessa come la tragedia greca. Non è un caso che il termine mousiké per i greci indicasse una forma d’arte nella quale movimento, suono ed espressione verbale erano considerati inscindibili (Guanti 1999, p. 2). Quale componente dei rituali in cui il movimento diviene gara (anche in senso lato) la musica esercita, infatti, diverse funzioni che sono legate tanto alla cornice quanto alla prassi vera e propria. In alcune feste popolari, ancora oggi, sopravvivono esempi di espressione musicale che si ricollegano chiaramente a queste funzioni e alle radici ataviche della vita collettiva. Per rimanere nell’ambito dell’Italia, basterà ricordare le carresi, canti popolari d’antica tradizione, che a S. Martino in Pensilis, nei pressi di Campobasso, durante i festeggiamenti annuali in onore di san Leo, precedono e accompagnano la corsa dei carri guidati da buoi con cui anziani e giovani si sfidano in un cerimoniale che originariamente doveva fungere da risveglio primaverile delle forze infere soggiogate dall’inverno (Agamennone 1984). E’ importante ricordare alcune danze rituali in cui l’elemento della sfida stigmatizza il complesso memoriale della lotta fra il bene e il male, come nella danza delle spade, che continua a essere praticata anche in occasione di numerose sagre religiose del Meridione italiano.

 

RILASSAMENTO NELLO SPORT

di Marta Vannetti

Il rilassamento è, probabilmente, una delle tecniche più usate per la preparazione mentale.

Rilassarsi vuol dire: ”agire senza fare, lavorare senza sforzo”

Nello sport, i momenti di rilassamento possono assumere un ruolo decisivo. Le tensioni muscolari, lo stress e la pressione psichica compromettono le prestazioni sportive.

Lo psicologo, infatti, prevede in questi casi una attività di rilassamento. Tale pratica ancora troppo spesso viene lasciata alla libera iniziativa del singolo atleta.

In generale, le tecniche di rilassamento consentono all’atleta di:

-gestire al meglio eventi e situazioni fonti di stress e ansia

-prendere coscienza del proprio corpo e saperlo “ascoltare”

-prendere consapevolezza dei propri stati di tensione muscolare, sia in condizioni di riposo che in condizione di attività fisica.

 

LA MUSICA NELLO SPORT

di Elisa Barca

La musica è un po’ come il cibo, afferma il sito jw.org, nella sezione dedicata ai giovani, ” “ “il giusto tipo e la giusta quantità posso far bene”.

La musica infatti può: migliorare ľ umore, riportarci indietro nel tempo ricordandoci bei momenti e vecchi tempi, può anche insegnarci a sviluppare belle qualità. Infatti, imparare uno strumento musicale, insegna disciplina e pazienza e, dato che necessita di un particolare sforzo mentale, ci aiuta ad aumentare la coordinazione, poiché tutti gli strumenti, ma in particolare alcuni come il pianoforte, la chitarra o il violino, che necessitano ľ uso delle due mani, richiedono notevole impegno e sforzo, che ovviamente è più che benefico per il nostro meraviglioso cervello. La musica, oltre tutto questo, può esserci d’aiuto anche per lo sport, in particolare per il rilassamento. Ascoltarla aiuta anche gli atleti a svolgere in modo più leggero gli allenamenti, infatti è benefica per le attività sportive. Addirittura, in una maratona a New York, nel 2007, fu vietato gareggiare con le cuffiette alle orecchie, perché questo era considerato doping, poiché chi ascoltava musica sembrava avere prestazioni migliori. Ma in che modo, di specifico, la musica influisce sul rendimento sportivo e sull’allenamento? Vediamo le capacità che possono essere condizionate in meglio dalla musica, che il sito “club motus palestre” ci suggerisce che ľ ascolto musicale distrae ľ esecutore dall’esercizio fisico e dallo sforzo. Sembra, infatti, che ľ ascolto della musica aiuti nello stimolare effetti emotivi specifici, come ľ euforia e il vigore, che percepiamo quando, per esempio sentiamo una sorta di “carica” dopo o intanto che ascoltiamo un brano. Ne è prova il fatto che, in alcuni magazzini Amazon, viene utilizzata la musica ad alto volume per stimolare gli operai a svolgere il loro lavoro più in fretta, poiché in queste circostanze la fatica viene percepita in modo affievolito. Ascoltare la musica può anche farci sentire rilassati, magari sentendo un delicato brano di musica classica ci sentiamo come più leggeri, simili a piume accarezzate dal vento. Un altro effetto benefico della musica nello sport è la REGOLAZIONE DELL’ATTIVAZIONE: infatti, se ascoltata prima di un allenamento o di una competizione, la musica può essere usata come stimolante o sedativo, nel senso che calma la tensione muscolare dell’atleta. In pratica la musica ci fa percepire meno faticoso anche ľ esercizio addominale più difficile e questo effetto lo vediamo anche nella vita di tutti i giorni (ad esempio fare le faccende di casa con la radio accesa ci fa sembrare tutto meno faticoso).

TRE CURIOSITÀ riguardo ľ uso della musica:

1 Essa viene utilizzata da alcuni nell’agricoltura, infatti, vari studi affermano che le piante sottoposte all’ascolto di musica, in particolare classica, le aiuti a crescere. Un altro esperimento, condotto in un allevamento, ha confermato che le mucche producevano più latte ascoltando musica.

2 Nelle sale operatorie, come di sicuro ti sarà capitato di vedere nei programmi televisivi, viene spesso usata la musica per favorire la concentrazione di alcuni chirurghi, che, davanti al tavolo operatorio ascoltavano la loro amata playlist. (Chissà che canzone stavano ascoltando durante ľ asportazione della tua appendicite).

3 Nella Bibbia, nel libro di Salmo, sono riportati ben 150 canti. Questo ci ricorda che già migliaia e migliaia di anni fa la musica veniva apprezzata e scritta.

 

LA MUSICA MIGLIORA L’UMORE E CONDIZIONA IL RILASSAMENTO.

di Vittoria Iodice

Le note musicali agiscono da stimolanti; infatti, in alcune gare come la corsa o il ciclismo, l’ascolto di musica è vietato. L’olimpionico Michael Phelps era famoso per ascoltare una playlist musicale “aggressiva” prima delle gare in piscina:

con l’hip-hop riusciva a contenere l’ansia e a concentrarsi intensamente; lui è riuscito a vincere 23 ori in 4 Olimpiadi e 26 medaglie d’oro in 6 edizioni dei mondiali di nuoto. La giusta canzone che deve essere gradevole così che possa portare a migliorare i risultati con effetti paragonabili a quelli di sostanze dopanti. Ci sono due differenti modalità d’ascolto: prima dell’esercizio, quando la musica può aiutare a seguire con più precisione il riscaldamento e la routine pre-gara e può motivare e mettere nel giusto stato d’animo, diminuendo anche del 10% la percezione della fatica (ma solo in caso di esercizi anaerobici, cioè di forza muscolare esplosiva) e durante l’esercizio, quando invece la musica si trasforma in un metodo per aumentare la concentrazione, potenziare la performance e scacciare la fatica. La musica deve poi essere adatta all’attività che si sta facendo. Per esempio, quella ritmica veloce e rumorosa, con percussioni e bassi “pompati” è la migliore per allenarsi con i pesi. Per una corsa meglio il rap, il thrash metal o il rock. La musica da 130 a 140 bpm è la migliore per un esercizio molto intenso; infine, i testi “positivi” riescono ad aumentare ulteriormente la motivazione. Molte persone che corrono da poco, ma anche professionisti esperti riconoscono che correre può risultare monotono. Una soluzione per eliminare la noia è introdurre la musica durante l’allenamento. La musica può motivare, in relazione ovviamente al genere. Questa è la ragione per cui molti hanno l’abitudine di indossare le cuffie mentre corrono, in modo da aumentare la motivazione, il divertimento e le performance.

Secondo alcuni studi scientifici, ascoltare musica mentre si corre può aumentare il rendimento fino al 15%. Non solo ascoltare musica è positivo per non annoiarsi durante un allenamento lungo e intenso ma aiuta anche migliorare il proprio umore e, più si è di buon umore mentre ci si allena, più difficile sarà cadere nella tentazione di gettare la spugna. Vari studi suggeriscono che un ritmo ripetitivo mentre si corre sincronizzi le onde cerebrali in una maniera che spinge a muoversi con la musica.

 

LA MUSICA CHE RILASSA E CHE CI AIUTA!

di Azzurra Giovannelli

Quale è secondo voi la musica più adatta per fare sport?

Non ha importanza perché quello che conta è la risposta del nostro cervello agli stimoli che la musica ci dà. La musica è un tranquillante universale e soprattutto è scientificamente provata la sua influenza benefica in moltissimi aspetti della nostra vita che, grazie ad una giusta colonna sonora, può essere più lunga e felice.

Anche io a scuola ho provato un’attività di rilassamento con la musica: con questo esperimento sono riuscita a rilassarmi, dato che mi sentivo proprio stanca per lo studio! Mi è servita come esperienza e mi è anche piaciuta. Vorrei tornare a scuola per rifarla con tutti i miei compagni.

Già sapevo dell’importanza della musica per rilassarsi, ma posso dire che, essendo una sportiva, la musica la utilizzo anche per i miei allenamenti. Il pattinaggio è lo sport che pratico e penso che la musica serva tantissimo perché mentre preparo il mio disco, la musica mi libera da tutti i pensieri e mi aiuta a concentrarmi solo sui passi che devo fare. La musica porta la mente lontano dalle preoccupazioni e nello sport è utile perché non pensi ai compiti, alle interrogazioni, ma ti concentri sui suoni e basta.

Dal punto di vista scientifico si può affermare che l’ascolto della musica interviene su molteplici meccanismi fisiologici: è in grado di influenzare il sistema nervoso autonomo perché la musica innesca la produzione di endorfine ed il rilascio di dopamina nei centri neurali. Di recente, come emerso da una ricerca sul Journal of Sport & Exercise Psychologyè stato scoperto che la musica può avere effetti “dopanti” durante l’attività fisica, poiché il cervello risponde autonomamente a stimoli ambientali esterni ad esso, aumentando le capacità connettive neuronali e la produzione di endorfine. A livello scientifico la musica è quindi considerata un doping naturale e in alcuni casi è stata addirittura vietata come, ad esempio nella maratona di New York del 2007 in cui fu vietato l’utilizzo delle cuffiette durante la gara, poiché secondo la federazione americana di atletica, la musica altera le prestazioni e aumenta il rendimento (New York Times, 2007).

Un team di ricercatori della Brunel University di Londra ha utilizzato un elettroencefalogramma portatile per monitorare tre tipi di onde cerebrali durante l’esercizio sportivo. Nell’esperimento – descritto nella rivista scientifica Psychology of Sport and Exercise – 24 volontari hanno camminato all’aperto, al proprio ritmo ideale, su una pista di 400 metri:

  • alcuni hanno ascoltato la canzone Happy di Pharrell Williams
  • altri la voce di uno speaker radiofonico
  • il terzo gruppo ha svolto l’esercizio senza cuffie.

Risultato: la musica ha aumentato le energie dei partecipanti e migliorato l’umore.

La scoperta più eclatante nell’ambito di questi studi scientifici si chiama “Effetto Mozart”: secondo uno studio del dipartimento di fisica dell’Università californiana di Irvine, l’ascolto della sonata K.448 migliora significativamente la capacità di ragionare e aumenta il metabolismo cerebrale in alcune zone del cervello importanti per le funzioni cognitive.

CONCLUSIONE: Ascoltare musica ci aiuta a crescere più rilassati!

Sitografia:

https://www.psicologidellosport.it/la-musica-e-lo-sport-una-relazione-stimolante/

https://www.scfitalia.it/notizie/benefici-della-musica-nella-pratica-sportiva.kl https://www.sportoutdoor24.it/sport/come-fare-sport-con-la-musica-per-migliorare-le-prestazioni-e-lumore-benefici-colonna-sonora-corsa/

 

RILASSAMENTO E MUSICA NELL’ATTIVITA’ SPORTIVA PRIMA DI UNA GARA

di Mari Niccolò

Ascoltare musica migliora la salute fisica e mentale, farlo mentre si fa un’attività sportiva aumenta il rendimento.

La musica crea uno stato di felicità di cui beneficia tutto l’organismo. Molti studi hanno dimostrato che allenarsi a ritmo di musica migliora la sensazione di benessere, rendendo lo sforzo fisico più divertente, allontanando la fatica e allungando i tempi dell’allenamento. Prima di una gara ascoltare brani musicali migliora la performance poiché la musica aiuterebbe ad aumentare la velocità degli esercizi, la resistenza alla fatica, la resistenza allo sforzo e induce una diminuzione della percezione del dolore.

Ascoltare musica mentre si fa sport è quindi sicuramente paragonabile ad una forma di doping naturale e molti atleti professionisti hanno dichiarato di ascoltare musica prima di ogni evento sportivo.

E’ inoltre provato che ascoltare musica anche dopo aver terminato l’attività fisica aiuta a recuperare più facilmente e rapidamente dalla sensazione di fatica.

La musica più adatta quindi sarà quella che ci fa stare meglio, da Mozart ai Kiss, quello che conta è la risposta del tuo cervello agli stimoli che la musica ti dà.

Sitografia:

Sportoutdoor24.it – psicologidellosport.it

 

LE 5 CAPACITÀ INFLUENZATE DALLA MUSICA

di Tuccio Giorgio

Secondo alcuni studiosi potrebbero essere 5 le capacità che possono essere influenzate dalla musica, che sembra in grado di apportare benefici e miglioramenti nelle performance sportive:

Dissociazione: è un meccanismo utilizzato in psicologia e che qui trova applicazione nella potenzialità della musica, durante un esercizio fisico, di restringere l’attenzione distogliendo la mente dalle sensazioni di affaticamento, favorendo l’emergere di emozioni positive con conseguente allontanamento di tensioni, rabbia e basso tono dell’umore.

Regolazione dell’arousal: la musica verrebbe utilizzata dagli atleti prima di una competizione o di sessioni d’allenamento per concentrarsi, attivarsi (brani veloci) o rilassarsi (brani tranquilla) per placare stati ansiogeni. Le componenti ritmiche della musica sembrerebbero avere influenza sull’attivazione fisiologica.

– Sincronizzazione: gli studiosi parlano di “Rhythm response”, ossia una capacità umana innata di sincronizzare i movimenti col ritmo musicale. La sincronizzazione dei movimenti con la musica permetterebbe agli atleti di prolungare le prestazioni, regolare i movimenti, rendendo le performance più efficienti e resistenti ed ha anche un enorme effetto motivazionale, La musica sincronizzata nei suoi elementi ritmici (battiti e tempo) con gli esercizi che richiedono movimenti ripetuti nel tempo aumenterebbe quindi i livelli di prestazione.

– Acquisizione di capacità motorie: musica e sport, soprattutto dall’età evolutiva in poi, potrebbero fornire occasione di esplorazione del proprio corpo e incremento della coordinazione dei movimenti. Essa renderebbe l’apprendimento di abilità motorie più divertente e piacevole aumentando la motivazione intrinseca dei soggetti e, fornendo una visione analogica del suono, aiuterebbe a compiere movimenti efficaci.

– Raggiungimento dello stato di flow: la musica aiuterebbe l’atleta, prima di una gara, ad entrare in uno stato simile a quello di trance, ossia di maggiore attenzione, motivazione intrinseca, concentrazione, attivando una maggiore presa di coscienza del proprio stato interiore e delle proprie emozioni.

In conclusione possiamo dire che la musica può contribuire alla consapevolezza ed alla gestione del proprio stato prima di una performance, ed è per questo motivo che capita di frequente di vedere sportivi che si allenano o si preparano ad una gara con le cuffiette alle orecchie.

 

EFFETTI DELLA MUSICA SUL CORPO

di Asyienur Altin

Ascoltare musica mentre ci si allena migliora la performance e la preparazione atletica, in quanto il corpo e i muscoli si rilassano, vi è un maggiore afflusso di sangue e si ha più controllo nei movimenti. Diversi tipi di musica sono associati ad altrettanti tipi di attività, tanto che le più recenti app di fitness e di musica, associano delle compilation dedicate allo sport e allo studio.

Chi ascolta tanta musica durante le proprie giornate non può che confermarlo: con la musica ci si carica, ci si rilassa e ci si distrae. L’ascolto di melodie e suoni può influenzare lo stato psicofisico ed avere effetti stimolanti sugli stati d’animo e sulle emozioni. Cambiando la tipologia di musica e di melodia cambia la tipologia di stimolo. La musica ha la capacità di catturare l’attenzione, cambiare e regolare l’umore generando emozioni e incoraggia il movimento. È facile intuire come tutto ciò possa rivelarsi particolarmente utile nella pratica sportiva. Un primo elemento è costituito dalla risposta al ritmo, ossia della naturale comprensione del nostro corpo a muoversi e adattare i gesti al ritmo musicale. Un secondo è associato alla musicalità, che si riferisce alla musicalità del suono, alla combinazione delle note e alla melodia. L’impatto culturale riveste la terza componente e riguarda la diffusione di un particolare genere musicale nella società.

 

TECNICHE DI RILASSAMENTO

di Jakub Orlik

Il seguente sito: https://studicognitivi.it/tecnica/tecniche-di-rilassamento/ spiega cosa sono le tecniche di rilassamento, quali sono e quando le possiamo utilizzare.

In sintesi l’articolo descrive le tecniche di rilassamento come azioni che usiamo per gestire l’ansia o lo stress. Parla anche della tecnica di rilassamento progressivo, basata sulla successione di azioni di contrazione e rilassamento dei vari muscoli del corpo e che venne sviluppata

nello scorso secolo da Edmund Jacobson, il quale scrisse un libro intitolato “Progressive relaxation”.

Infine l’articolo parla anche del “Training autogeno” che significa “allenamento” che si “genera”(dal greco genos) “da se” (greco: autos) che consiste nell’ apprendere e allenarsi in modo costante attraverso una serie di esercizi di rilassamento sia fisici che mentali.

La musica BPM ovvero (battito per minuto) ad alto volume può essere usata per caricarsi prima di una competizione, oppure al contrario a volume basso può aiutare a calmarsi ed aiutare la focalizzazione. Dal punto di vista scientifico e dai risultati ottenuti negli ultimi anni gli scienziati hanno confermato che l’ascolto di alcuni tipi di musica influenza molteplici meccanismi fisiologici. Secondo gli scienziati la musica ha effetti “dopanti” durante l’attività fisica, perché il cervello risponde agli stimoli ambientali esterni aumentandone le capacità neuronali.

 

Sitografia:

https://www.psicologidellosport.it/la-musica-e-lo-sport-una-relazione-stimolante/#:~:text=Ascoltare%20brani%20musicali%20durante%20l,diminuzione%20della%20percezione%20del%20dolore.

https://www.youtube.com/watch?v=CwEmzppSCg0&feature=emb_logo

https://www.worthpoint.com/worthopedia/progressive-relaxation-edmund-419904398

 

L’INFLUENZA DELLA MUSICA DURANTE GLI ESERCIZI ANAEROBICI

di Giovanni Sorrenti

Uno studio del 2013 esamina diversi parametri per la verifica dell’ipotesi. Essi sono:

  • L’espressione sulla forza
  • La frequenza cardiaca
  • La concentrazione di lattato nel sangue

Dopo un test di sprint anaerobico con musica a ritmo lento, a ritmo veloce e senza musica si è scoperto che quest’ultima non aumenta nè la prestazione nè attua cambiamenti fisiologici. La musica cattura l’attenzione, dà emozioni, regola l’umore, aumenta la produzione di lavoro e fornisce il movimento ritmico. Ha un effetto soggettivo e ritarda la fatica; è paragonata infatti ad una ” droga legale” in quanto capace di aumentare addirittura la performance sportiva del 20/30%, questo perchè i muscoli si rilassano e migliora la circolazione del sangue. Allontana la fatica di circa il 10% perché i movimenti seguono il ritmo della canzone (meglio musica con testi positivi). La musica con ritmo lento stimola pace e benessere e aiuta a rilassarsi. Il ritmo aiuta inoltre a scandire i movimenti aiutando la coordinazione e l’equilibrio (fondamentale nei corsi di gruppo). Se nell’allenamento anaerobico non dà risultati migliori, la musica in contesto di endurance aiuta molto l’atleta.

Fonte: https://www.my-personaltrainer.it/soglia_anaerobica.htm

Leave a Reply

  • (not be published)