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Mezzogiorno Italia Press

 

Con la scomparsa di Arnaldo Pomodoro, il mondo dell’arte perde una delle sue voci più lucide, visionarie e coerenti.

Nato a Morciano di Romagna il 23 giugno 1926, Pomodoro ha attraversato quasi un secolo di storia lasciando un’impronta profonda e inconfondibile nella scultura italiana e internazionale. La sua morte, avvenuta nella sua casa milanese, segna la fine di un’epoca, ma anche l’inizio di una nuova fase di riflessione sul suo lascito artistico e culturale.

Dalle geometrie alla verità nascosta. Formatosi inizialmente come geometra, Pomodoro si avvicina all’arte attraverso l’oreficeria e la lavorazione dei metalli. Negli anni Cinquanta, trasferitosi a Milano, entra in contatto con Lucio Fontana e fonda il gruppo Continuità, avviando una ricerca che lo porterà a superare i confini tradizionali della scultura.

 

La sua cifra stilistica è immediatamente riconoscibile, forme geometriche perfette – sfere, dischi, colonne – squarciate, incise, lacerate, che rivelano al loro interno meccanismi intricati, strutture segrete, ingranaggi simbolici. Un’estetica che diventa metafora della realtà: ciò che appare armonico e levigato in superficie cela sempre una complessità profonda, spesso drammatica.

Le sue opere monumentali sono disseminate in tutto il mondo: dai Musei Vaticani alla sede dell’ONU a New York, dal Trinity College di Dublino all’Università di Tel Aviv, fino a Pesaro, dove la sua celebre Sfera Grande è diventata simbolo della città. A Milano, il Disco Grande in piazza Meda e il Labirinto sotto la sede Fendi sono testimonianze vive della sua capacità di dialogare con…

POLITIC
di Ignazio Catauro Published on Giu 23, 2025
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Con la scomparsa di Arnaldo Pomodoro, il mondo dell’arte perde una delle sue voci più lucide, visionarie e coerenti.

Nato a Morciano di Romagna il 23 giugno 1926, Pomodoro ha attraversato quasi un secolo di storia lasciando un’impronta profonda e inconfondibile nella scultura italiana e internazionale. La sua morte, avvenuta nella sua casa milanese, segna la fine di un’epoca, ma anche l’inizio di una nuova fase di riflessione sul suo lascito artistico e culturale.

Dalle geometrie alla verità nascosta. Formatosi inizialmente come geometra, Pomodoro si avvicina all’arte attraverso l’oreficeria e la lavorazione dei metalli. Negli anni Cinquanta, trasferitosi a Milano, entra in contatto con Lucio Fontana e fonda il gruppo Continuità, avviando una ricerca che lo porterà a superare i confini tradizionali della scultura.

 

La sua cifra stilistica è immediatamente riconoscibile, forme geometriche perfette – sfere, dischi, colonne – squarciate, incise, lacerate, che rivelano al loro interno meccanismi intricati, strutture segrete, ingranaggi simbolici. Un’estetica che diventa metafora della realtà: ciò che appare armonico e levigato in superficie cela sempre una complessità profonda, spesso drammatica.

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  Con la scomparsa di Arnaldo Pomodoro, il mondo dell’arte perde una delle sue voci più lucide, visionarie e coerenti. Nato a Morciano di Romagna il 23
  Con la scomparsa di Arnaldo Pomodoro, il mondo dell’arte perde una delle sue voci più lucide, visionarie e coerenti. Nato a Morciano di Romagna il 23
  Con la scomparsa di Arnaldo Pomodoro, il mondo dell’arte perde una delle sue voci più lucide, visionarie e coerenti. Nato a Morciano di Romagna il 23
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WEEKLY

REPORT

ARNALDO POMODORO: L’ARTISTA DELLE FORME SPEZZATE CHE HA SCOLPITO IL TEMPO.

Catauro / Giu 23
  Con la scomparsa di Arnaldo Pomodoro, il mondo dell’arte perde una delle sue voci più lucide, visionarie e coerenti. Nato a Morciano di Romagna il 23 giugno 1926, Pomodoro
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ARNALDO POMODORO: L’ARTISTA DELLE FORME SPEZZATE CHE HA SCOLPITO IL TEMPO.
Mezzogiorno Italia Press

 

Con la scomparsa di Arnaldo Pomodoro, il mondo dell’arte perde una delle sue voci più lucide, visionarie e coerenti.

Nato a Morciano di Romagna il 23 giugno 1926, Pomodoro ha attraversato quasi un secolo di storia lasciando un’impronta profonda e…

COSTI ENERGIA, ANALISI E PROPOSTE IN UN CONVEGNO A CONFINDUSTRIA.
Mezzogiorno Italia Press

 

“Il costo dell’energia in Italia e in Europa. Analisi e proposte”.  E’ il tema del convegno in programma a Roma martedì 24 giugno alle 10,00, nella sede di Confindustria a Roma (via dell’Astronomia 30). 

L’evento è promosso dal presidente del Gruppo…

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ARNALDO POMODORO: L’ARTISTA DELLE FORME SPEZZATE CHE HA SCOLPITO IL TEMPO.
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Con la scomparsa di Arnaldo Pomodoro, il mondo dell’arte perde una delle sue voci più lucide, visionarie e coerenti.

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Con la scomparsa di Arnaldo Pomodoro, il mondo dell’arte perde una delle sue voci più lucide, visionarie e coerenti.

Nato a Morciano di Romagna il 23 giugno 1926, Pomodoro ha attraversato quasi un secolo di storia lasciando un’impronta profonda e inconfondibile nella scultura italiana e internazionale. La sua morte, avvenuta nella sua casa milanese, segna la fine di un’epoca, ma anche l’inizio di una nuova fase di riflessione sul suo lascito artistico e culturale.

Dalle geometrie alla verità nascosta. Formatosi inizialmente come geometra, Pomodoro si avvicina all’arte attraverso l’oreficeria e la lavorazione dei metalli. Negli anni Cinquanta, trasferitosi a Milano, entra in contatto con Lucio Fontana e fonda il gruppo Continuità, avviando una ricerca che lo porterà a superare i confini tradizionali della scultura.

 

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SLAH

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ART & CULTURE
Ignazio Catauro 23, Giu 6 mins
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Con la scomparsa di Arnaldo Pomodoro, il mondo dell’arte perde una delle sue voci più lucide, visionarie e coerenti.

Nato a Morciano di Romagna il 23 giugno 1926, Pomodoro ha attraversato quasi un secolo di storia lasciando un’impronta profonda e inconfondibile nella scultura italiana e internazionale. La sua morte, avvenuta nella sua casa milanese, segna la fine di un’epoca, ma anche l’inizio di una nuova fase di riflessione sul suo lascito artistico e culturale.

Dalle geometrie alla verità nascosta. Formatosi inizialmente come geometra, Pomodoro si avvicina all’arte attraverso l’oreficeria e la lavorazione dei metalli. Negli anni Cinquanta, trasferitosi a Milano, entra in contatto con Lucio Fontana e fonda il gruppo Continuità, avviando una ricerca che lo porterà a superare i confini tradizionali della scultura.

 

La sua cifra stilistica è immediatamente riconoscibile, forme geometriche perfette – sfere, dischi, colonne – squarciate, incise, lacerate, che rivelano al loro interno meccanismi intricati, strutture segrete, ingranaggi simbolici. Un’estetica che diventa metafora della realtà: ciò che appare armonico e levigato in superficie cela sempre una complessità profonda, spesso drammatica.

Le sue opere monumentali sono disseminate in tutto il mondo: dai Musei Vaticani alla sede dell’ONU a New York, dal Trinity College di Dublino all’Università di Tel Aviv, fino a Pesaro, dove la sua celebre Sfera Grande è diventata simbolo della città. A Milano, il Disco Grande in piazza Meda e il Labirinto sotto la sede Fendi sono testimonianze vive della sua capacità di dialogare con lo spazio urbano e con l’immaginario collettivo.

Ma Pomodoro non è stato solo scultore. È stato architetto di visioni, creatore di…

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WEEKLY EDITORIAL

 

Nella settimana conclusiva della stagione, il teatro della Canzone napoletana prosegue il ricordo dell’artista di Forcella con la presentazione della sua autobiografia Gran finale del cartellone con le EbbaneSis, Danilo Rea e Toquinho (sold out).

Giovedì 15 maggio, alle 18, il teatro di Forcella ospita la presentazione di “Una vita per Napoli”, l’autobiografia dell’Artista curata da Diego Nuzzo, con la prefazione di Maurizio de Giovanni e pubblicata da Homo scrivens nel 2019.

Nino Taranto è stato un attore comico e cantante tra i più noti e significativi del dopoguerra, massimo rappresentante di un genere, la “macchietta”, che lui stesso ha portato in giro per il mondo, connotandola di profonda ironia mista a malinconia per la sua città. Dalla nascita nel popolare quartiere di Forcella alla sua ultima volta sulle tavole del palcoscenico: la vita di questo protagonista del teatro, della rivista, del cinema e della televisione italiana è narrata dalla sua stessa voce in una testimonianza di straordinario valore, ricca di aneddoti gustosi e di notizie inedite.

Oltre sessant’anni di carriera che raccontano con eleganza e delicatezza, dagli anni ‘20 agli anni ‘80, il costume, le abitudini, i gusti e le passioni degli italiani. Alla presentazione del libro intervengono il direttore artistico Marisa Laurito, gli artisti Tommaso Bianco, Ciro Capano, Massimo Masiello e Alessia Moio, il critico teatrale Giuseppe Giorgio, con Luca Mennella al pianoforte. L’incontro è a ingresso libero. Fino a domenica 18 maggio, completa l’omaggio a Taranto del…

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