LO STRUMENTO DEI LABORATORI DI INNOVAZIONE SOCIALE (LIS) VOLUTI DA TERRA MIA IN COLLABORAZIONE CON FUTURIDEA STANNO OTTENENDO NOTEVOLE RISCONTRO DA PARTE DI ISTITUZIONI PUBBLICHE E PRIVATE, DA ASSOCIAZIONI DI CATEGORIE, GRUPPI D’INTERESSE LOCALE E SEMPLICI CITTADINI.

Il tema della Transumanza e dei percorsi dei Tratturi, trova da tempo un notevole interesse nelle aree interne della Campania, in particolare nelle due province di Benevento e Avellino. Hanno partecipato all’interessante incontro un nutrito gruppo di stakeolder: il sindaco di Reino, Antonio Calzone, il rappresentante del Comune di Molinara, il coordinatore del GAL Alto Tammaro Terra dei Tratturi Massimo Di Tocco, la Presidente del GAL Molise Rurale Paola Moscardino, il presidente della Coop. APE Alfonso Ciervo,Francesco Nardone di FUTURIDEA, Achille Antonacci responsabile sviluppo associativo di US ACLI, Nicola Di Riso dell’Associazione CRAAM, e Ignazio Catauro di Agricampus.

“Noi in passato – ha esordito il sindaco Calzone – abbiamo cercato di valorizzare il Tratturo Regio Pescasseroli –Candela, e tutte quelle che sono le ricchezza paesaggistiche del nostro territorio. Anche quest’attività di promozione della filiera corta e della Transumanza, come fatto dagli organizzatori del progetto Terra Mia, serve a far si che questi luoghi abbiano delle reali opportunità di sviluppo. E ricordiamo che il Tratturo Regio rappresenta una delle grandi ricchezza di tutti i comuni del Tammaro e del Fortore, e non solo di questo territorio, direi addirittura per l’intera regione Campania”.

 

Gradito ospite del seminario voluto e realizzato nell’ambito delle attività di divulgazione e promozione del progetto Terra Mia-Gal Alto Tammaro, anche la presidente del GAL Molise Rurale, territorio interessato alla filiera della promozione del Regio Tratturo Pescasseroli-Candela. Nel suo intervento Paola Moscardino ha sottolineato “quanto sia importante cogliere l’invito di operatori che sviluppano attività di promozione così importanti e che si sposano perfettamente con le attività del Gal Molise Rurale. Il nostro interesse nasce anche dal fatto che uno dei comuni più importanti che ricade nel tracciato del Tratturo Pescasseroli-Candela ricade proprio nel territorio del Molise Rurale, parlo del comune di Frosolone. Condivido con voi la progettualità sulla filiera corta, un tema di estrema importanza che ci consentirà di promuovere i prodotti dei territori che ricadono nell’ambito del tracciato del Tratturo Regio”.

Si è soffermato sulla possibilità di utilizzare la promozione della filiera corta e della transumanza a fini turistici il capofila del progetto Terra Mia, il presidente di APE, Alfonso Ciervo: “E’ nostro intento non limitarci alla sola filiera dei prodotti agroalimentari, di fatto questa sera all’interno del tema filiera corta entra a pieno titolo il ‘prodotto’ turistico. Infatti, attraverso il veicolo rappresentato dal Tratturo Pescasseroli-Candela, potremo assolvere alla creazione di una vera e propria filiera istituzionale tra Regione, Provincia, Comuni e Gal. Se a questi soggetti delle istituzioni aggiungiamo anche le imprese e le stesse associazioni di categoria, allora potremo dire di aver assolto al nostro compito. Valorizzeremmo in tal modo tutte quelle peculiarità e quelle produzioni che nei nostri territori già rappresentano delle vere eccellenze”.

 

Il coordinatore del GAL Alto Tammaro Massimo Di Tocco ha colto l’occasione per informare i partecipanti circa l’imminenza di pubblicazione di nuovi bandi di grande interesse che lo stesso Gal si accinge a pubblicare: “Un’occasione da non perdere da parte di tutti i soggetti interessati – ha ribadito Di Tocco – e poi ricordiamo che se questa sera siamo qui a sostenere la filiera corta è perché il Gal Alto Tammaro ha messo in campo un sostegno significativo con la misura 16. Una misura che di fatto rappresenta un importante strumento di cooperazione tra istituzioni e mondo imprenditoriale. Abbiamo avuto di finanziarne come Gal un numero significativo, sono sette in complesso i progetti sostenuti di filiera corta, possiamo considerarlo un vero successo frutto di un importante lavoro di preparazione e di supporto alle i’mprese e alle associazioni di produttori. Questi progetti di filiera rappresentano una vera e propria contaminazione di aree che interagiscono tra di loro dando risultati decisamente soddisfacenti”.

Di estremo interesse e di notevole contenuto tecnico e scientifico l’intervento del presidente Nicola Di Riso dell’Associazione CRAAM di Isernia. Di Riso si è soffermato sui contenuti socio-economici di una filiera del Tratturo e sui possibili sviluppi che uno strumento del genere possa rappresentare per la crescita economica delle aree appenniniche dell’antico Sannio: “E’ una tradizione secolare che resiste anche nell’economia moderna. Quella della transumanza, il rituale spostamento delle mandrie di bovine ed ovine lungo i tratturi molisani e pugliesi, percorrendo le antiche autostrade volute prima dai Sanniti e dai Romani poi, rappresenta un’opportunità per tutti. Seminari come questi ci consentono di confrontarci e di programmare concretamente attività progettuali per futuri interventi sul tema della Transumanza e sullo sviluppo turistico legato anche alla filiera corta delle produzioni agroalimentari del tracciato tratturale”.

A seguire il contributo di Francesco Nardone, direttore di Futuridea, l’associazione che da oltre un decennio rappresenta un punto di riferimento scientifico per l’intero Mezzogiorno, circa le dinamiche di sviluppo territoriale e le problematiche legate al mondo dell’agricoltura e dell’ambiente: “Nel corso di questo seminario – ha esordito il direttore Nardone – abbiamo richiamato praticamente tutti i temi che riguardano lo sviluppo, le priorità e le debolezze delle aree interne. Contenuti che a noi stanno particolarmente a cuore e che ci spingono a ricercare soluzioni concrete e realistiche da mettere in campo. Dobbiamo ricordare a noi tutti che i territori cosiddetti appenninici, e dunque facilmente identificati come aree interne, devono recuperare concretamente una centralità sia nei contenuti sia nelle proposte che purtroppo ad oggi, dobbiamo nostro malgrado riconoscere che è stata persa. Futuridea – ricorda Francesco Nardone – nasce come un vero e proprio network culturale per dare risposte concrete proprio ai territori delle aree interne, dove un ruolo significativo viene svolto appunto dalle stesse istituzioni pubbliche e private. Noi purtroppo dobbiamo capire che la realtà diventa sempre più inesorabile, e ci dice che nell’ultimo decennio l’intera provincia di Benevento ha perso la ‘bellezza’ del 25% del PIL. Possiamo dire una vera ecatombe. Alla desertificazione sociale aggiungiamo inesorabilmente quella economiche, e le conseguenze nefaste sono presto dette”. Di particolare interesse è stata la lettura che Nardone ha fatto del quadro socio-economico del territorio della Regione Campania: “La Campania ha un problema enorme, di fatto è costituita al suo interno di due macro regioni, perfettamente distinte e separate, una interna e l’altra costiera. Le due aree vanno a velocità diverse, e naturalmente hanno anche modelli di vita completamente diversi. E a questo bisogna mettere velocemente rimedio se non vogliamo la totale desertificazioni delle aree appenniniche”.

 

Tanti i temi toccati dagli stakeolder, tutti di estremo interesse, che ha reso il seminario:  “Un utile strumento di innovazione sociale – ha sottolineato Ignazio Catauro di Agricampus -. Un vero laboratorio dove gli attori potranno non solo confrontarsi con i soggetti della stessa filiera istituzionale, ma trovare risposte concrete alle numerose domande che con la metodologia bottom up (dal basso) sopraggiungono sempre più numerose dai territori”.

L’incontro ha visto impegnati tutti gli intervenuti su una proposta concreta, la realizzazione nel prossimo settembre, di un vero percorso della transumanza attraverso il progetto dei “Percorsi a Cavallo del Tratturo” promosso dalla Unione Sportiva delle ACLI nazionali. Del progetto ha argomentato ampiamente il responsabile dello sviluppo associativo US Acli provinciali Achille Antonaci.

 

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