di Vincenzo Domenico Panella

La cittadina di Pietralcina localmente è denominata “Pretapucìna; è un comune della provincia di Benevento con circa 2.947 abitanti.

L’antica nomenclatura di “Pietrapulcina” è composto da “pietra” e da “pulcina”, un elemento di origine incerta. Potrebbe essere, ipoteticamente, di riferimento a una “pietra piccola” in contrapposizione alla “Petra Majuri” (“pietra maggiore”), contrapposta sull’altra riva del fiume Tammaro.

Si può far risalire al XII secolo la prima nomenclatura per tal “Falcone Beneventano” che usò il termine “Petrapulsino”. Il territorio di Pietralcina, In epoca normanna fu casato dei conti di Ariano; passò poi alla contea di Buonalbergo ed infine, nel 1138, fu devastata dal re Ruggero II di Sicilia detto il “Normanno”.

Successivamente passò sotto l’egida di Bartolomeo Camerario; quindi ai Caracciolo; ai D’Aquino ed infine ai Carafa che la tennero fino a ché fu abolito il feudalesimo, all’incirca nel 1806.

Pietralcina pure ha vissuto momenti drammatici con Il terremoto del 1456 e successivamente con il terremoto del 5 giugno 1688 fecero rovinare più volte il paesino. Un’epidemia di colera poi, nel 1854, ne decimò la popolazione.

Il Paese fino al 1861 faceva parte del distretto territoriale di Ariano (che faceva capo alla provincia di Principato Ultra), successivamente venne inglobato alla provincia di Benevento.

L’evento che ha consacrato il Paese alla venerazione della popolazione locale e non solo fu la nascita tra le sue mura di tale Francesco Forgione nel 1887. Egli nacque in una casetta del centro storico, al numero civico 27 di vico Storto Valle, costituita da più stanze, anche delocalizzate, che affacciano sulla stessa strada. Francesco fu frate cappuccino meglio conosciuto come padre Pio da Pietrelcina, che ben presto ne diventerà il santo venerato in tutto il mondo.

Al civico 28 della stessa strada sono dislocati altri due ambienti della casa dei Forgione: la cucina, con il focolare e l’arredo originario, e la camera da letto di alcuni bambini, diventata successivamente sala da pranzo. Secondo la credenza, in questa stanza Padre Pio fece le sue prime esperienze soprannaturali. Nella camera Padre Pio usava dormire spesso per terra, usando una pietra come cuscino.

Pietrelcina nel tempo è diventata un importante centro di turismo religioso grazie al flusso turistico, che si è sempre più incrementato a seguito della sua beatificazione e consolidatosi dopo la sua canonizzazione,

Il turismo religioso è una forma di turismo che ha come principale obiettivo l’espressione di Fede e quindi predilige la visita ai luoghi religiosi che siano santuari piuttosto che chiese; conventi o abbazie; eremi e luoghi sacri, per costatarne e venerare di persona non l’entità naturale e/o soprannaturale legata a un luogo, ma anche apprezzarne la loro bellezza artistica e culturale.

Il 23 ottobre del 2002 il Presidente della Repubblica Ciampi, insignì il comune di Pietrelcina con il titolo di Città. Pietrelcina non offre solo attrattive legate al turismo religioso, ma anche legate all’agricoltura del suo territorio che consiste nella coltivazione di variegate specie vegetali da utilizzare soprattutto a scopo alimentare, usate singolarmente dagli stessi coltivatori o mercanteggiate nei vari mercatini locali e/o rionali.

 

Leave a Reply

  • (not be published)