Protesta questa mattina sotto la sede della FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) di Roma, da parte di decine di persone che vedono a rischio il loro posto di lavoro presso l’organismo internazionale. Si tratta delle maestranze interessate dal cambio d’appalto delle mense e bar all’interno dell’edificio della zona EUR che ospita la FAO.

La manifestazione è stata indetta dal Sindacato CLAS, unitamente a CGIL, CISL, UIL e CUB e ha coinvolto i 32 lavoratori addetti alle attività di ristorazione in appalto, dopo che nell’incontro di lunedì presso, la sede dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Roma, non è stata data alcuna certezza circa il futuro occupazionale e reddituale dei lavoratori interessati dal cambio di gestione. La società uscente Elior Spa, infatti, non ha potuto fornire indicazioni certe su tempi e modalità, organizzative e gestionali, dei servizi in procedura di passaggio di appalto, cessati in data 17 marzo, in quanto la committente FAO e la presunta subentrante società Eden Caffè, hanno disatteso il detto incontro presso l’Ispettorato del Lavoro, sebbene regolarmente convocati, lasciando di fatto i lavoratori nell’incertezza occupazionale e ancora nel limbo della cassa integrazione che scadrà il prossimo 2 aprile”.

“Abbiamo chiesto di aprire un tavolo di trattativa presso la Regione e il Ministero del lavoro – afferma il presidente nazionale di Sindacato CLAS, Davide Favero – per salvaguardare tutti i livelli occupazionali, contrattuali e reddituali dei lavoratori. Fino ad oggi, infatti, non siamo riusciti ad avere una incisiva interlocuzione a causa anche della natura internazionale della FAO, circostanza che ieri ci ha impedito anche di essere ricevuti presso la stessa sede FAO. Non vorremmo che questo fattore possa complicare la vicenda e rappresentare un ingiustificato pretesto a tutto danno dei lavoratori che, dopo il 2 aprile, si ritroveranno senza stipendio né occupazione”.             

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