“A fronte di un problema di livello mondiale come la carenza di acqua, la priorità assoluta che dobbiamo affrontare, con responsabilità verso i bisogni presenti e futuri, è la riduzione della dispersione del 40 per cento, in alcuni casi del 50% dell’acqua distribuita nelle reti idriche”. Lo ha detto il vicepresidente della Regione Puglia e assessore alle Infrastrutture, Risorse Idriche e Tutela delle acque, Raffaele Piemontese, partecipando stamattina, a Taranto, alla conferenza per l’illustrazione ai sindaci della provincia del nuovo Piano dell’Ambito Territoriale Ottimale Puglia, elaborato dall’Autorità Idrica Pugliese.

Presso il Palazzo della Provincia, assieme al vicepresidente Piemontese, erano presenti il presidente dell’AIP e sindaco di Mesagne, Antonio Matarrelli, Francesco Crudele componente del consiglio di amministrazione di Acquedotto Pugliese e Vito Colucci Direttore Generale AIP. Gli interventi sono stati introdotti da Cosimo Ingrosso, Direttore Amministrativo dell’AIP.

“Ho deciso di essere presente a tutti questi incontri itineranti – ha sottolineato Piemontese – perché il confronto con i sindaci trasferisce sempre concretezza e quel tasso di pragmatismo necessario a ordinare procedure sempre troppo complesse rispetto ai bisogni espressi dalla cittadinanza e dal sistema delle imprese”.

 

Il vicepresidente ha auspicato che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza confermi, nei fatti, il portafogli necessario per la sfida dell’ammodernamento delle reti idriche.

“Anche l’investimento più rilevante che preventiviamo in provincia di Taranto e, cioè, l’impianto di potabilizzazione alla sorgente del fiume Tara, su un investimento complessivo di 89 milioni di euro, ne attinge 30 dal PNRR”, ha detto Piemontese, evidenziando che “quando l’intervento si concluderà, entro il 2027, la cittadinanza disporrà di un impianto capace di produrre 700 litri di acqua potabile al secondo, che andranno ad alimentare il serbatoio a servizio della citta di Taranto”.

Grande importanza hanno anche gli investimenti sull’impianto di depurazione denominato “Taranto Gennarini”, a servizio del capoluogo ionico e delle relative marine. Piemontese ha spiegato che “oltre ai lavori di adeguamento alla Tabella 4 che ne incrementeranno l’efficienza, con 20 milioni di euro l’impianto sarà in grado di consentirci il riutilizzo delle acque reflue per l’agricoltura e con un terzo intervento si realizzerà una condotta sottomarina che porterà l’acqua depurata a 3 chilometri al largo dalla costa”.

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