di Lara Mutascio ed Antonio Lonardo*

 

Le misure della Regione Campania per l’agricoltura e la pesca.

In tempo di Coronavirus molte imprese agricole devono scontrarsi con crisi di liquidità e pensare, inevitabilmente, a piani di risanamento nell’ottica di dare continuità alla propria attività. L’agricoltura rappresenta uno dei principali pilastri della nostra economia, vale il 12% del PIL del nostro Paese e dà lavoro ad oltre 1 milione di persone; proprio la rilevanza che il comparto agricolo ricopre sul tessuto economico fa riflettere sulle conseguenze che derivano dalla crisi delle stesse a causa delle innumerevoli restrizioni imposte in tempo di pandemia. Un quadro di disagio sociale ed economico preoccupante.

Nonostante lo Stato sia intervenuto con ristori, le imprese trovano difficoltà ad accedervi; causa la difficoltà per le stesse di raccogliere dati contabili e l’instaurarsi di iter burocratici complessi. Nel Mezzogiorno d’Italia la la crisi dei mercati di sbocco per l’agricoltura e l’agroalimentare, legate alle misure di contenimento di Covid 19, ha fatto mettere in atto iniziative varie da parte di regioni ed organizzazioni agricole al fine di evitare nelle campagne del sud una crisi di dimensioni sociali e dagli esiti imprevedibili.

In Campania le filiere più colpite dalla crisi, il settore viti vinicolo, oleario, latte bufalino, bovino, comparto florovivaistico e a seguire tutte le altre;

Di qui la definizione di un programma di aiuti certo:

  • Coldiretti Campania ha chiesto lo sblocco di circo 70 milioni di € di pagamenti sul Programma di sviluppo rurale 2014-2020, che secondo il Presidente Regionale Masiello sarebbero attivabili in 10 giorni;
  • Confagricoltura Campania ha evidenziato la riprogrammazione di tutti i fondi comunitari, sottolineano la necessità di ricondurre sotto il PSR denari non impegnati su altri fondi europei;
  • CIA Campania sostiene la necessità per tutti i comparti agricoli di misure a sostegno della vendita del prodotto ed un’iniezione di liquidità per continuare l’attività.

Ebbene la disciplina normativa sul sovraindebitamento permette anche alle aziende agricole non fallibili, e quindi al coltivatore diretto o imprenditore agricolo , di accedere al beneficio dell’esdebitazione: alla  completa risoluzione della posizione debitoria; tutto questo tramite gli strumenti individuati nella legge n. 3/2012 ed il successivo decreto Ristori, che ha introdotto disposizioni volte a facilitare l’accesso e la riuscita delle procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento a seguito dell’attuale pandemia.

È evidente che ogni settore agricolo è stato colpito e danneggiato dalla crisi. Accumulare debiti ha portato molte imprese in uno stato di sovraindebitamento da cui le PMI non riescono ad uscire e invece USCIRNE SI PUO’. Questi gli strumenti a supporto degli imprenditori agricoli, al fine di ristrutturare le proprie imprese:

  1. Gli accordi di ristrutturazione dei debiti ex art. 182. Bis L. fall. con cui l’imprenditore in stato di crisi può domandare l’omologazione di un accordo di ristrutturazione stipulato con i creditori che rappresentano almeno il 60% dell’ammontare dei crediti;
  2. La transazione fiscale ex art. 182 ter L.fall, così come modificata dal recente D.L. 125/2020;
  3. L’accordo di composizione della crisi di cui alla L. 3/2012, come successivamente modificata ed integrata.

L’intento è quello di favorire il risanamento dell’azienda agricola sovra indebitata anche nell’ottica del perseguimento del soddisfacimento dei creditori, al fine di garantire la continuità aziendale. L’intervento da parte di professionalità esperte nella compilazione e nelle verifiche di documenti a evidenza contabile contribuisce a fornire maggiore credibilità agli occhi dell’interlocutore bancario.

In effetti considerato che per la maggior parte delle imprese agricole non vi è obbligo della tenuta delle scritture contabili e di redigere bilanci, la redazione di una situazione patrimoniale, che dia conto della realtà aziendale in base a criteri di correttezza, veridicità e chiarezza, è necessaria tanto più che su tale documentazione e su un piano economico-finanziario di corredo il creditore, specie quello bancario potrà riporre il proprio affidamento. Situazioni debitorie affrontate con i giusti strumenti garantiranno la falcidia delle stesse, evitando che le imprese si vedano costrette ad essere spogliate di ogni bene rimanendo però onerate al pagamento dei debiti.

 

*Studio Legale Lonardo,Avvocati e Consulenti, Benevento Via Torre della Catena 12 – Telefono 0824 21706 – 3336335113

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