Il Marsala è senza alcun dubbio il vino liquoroso italiano più conosciuto e rappresentativo.

È un vino Doc prodotto in provincia di Trapani, in Sicilia. Il suo disciplinare, uno dei più vecchi d’Italia, risale al 1984 e prevede la classificazione dei Marsala in base al colore e al suo grado zuccherino, al titolo alcolometrico e all’invecchiamento. I vitigni impiegati per la sua produzione sono, in base al colore: per l’Ambrato e per l’Oro, si utilizzano i vitigni grillo, catarratto, catarratto bianco, damaschino e inzolia: pignatello, calabrese (nero d’Avola) e nerello mascalese per la tipologia Rubino. In quest’ultimo caso con un massimo del 30% di uve a bacca bianca.

La vinificazione del marsala è svolta rigorosamente in bianco per L’Ambrato e per l’Oro; in rosso per il Rubino. Il vino base realizzato dai vitigni menzionati in precedenza, viene addizionato da mosto cotto o concentrato, alcol etilico vitivinicolo, acquavite o mistella, in percentuali diverse a seconda della tipologia.

In base al residuo zuccherino il Marsala  viene suddiviso in: Secco con residuo inferiore a 40 g/l; Semisecco con presenza in zuccheri in un intervallo che va da 40 a 100 g/l; Dolce con residuo superiore a 100 g/l.

In rapporto all’invecchiamento il Marsala si classifica come:

Fine:                                          alcol minimo 17% e almeno 1 anno invecchiamento

Superiore:                                 alcol minimo 18% e almeno 2 anni invecchiamento

Superiore Riserva:                           “              “              “      4  “               “

Vergine e/o Soleras:                       “              “              “       5   “              “

Stravecchio:                                     “              “              “     10    “              “

O Riserva

Ricordiamo che il Marsala fa parte della categoria dei vini conciati. E la sua produzione viene caratterizzata da un caratteristico metodo di affinamento che va sotto il nome di Soleras: il vino dopo essere stato  addizionato viene riposto in botti generalmente di ciliegio o di rovere, di 300-400 litri e tenute rigorosamente scolme, riempite solo per i 2/3, tali da favorire un processo di ossidazione necessario per la maturazione del Marsala. Il metodo Soleras consiste nel posizionare batterie accatastate di botti in file di tre o cinque. Il vino da imbottigliare è prelevato dalle botti in basso, a contatto con il pavimento (solera) queste ultime ricolmate da quelle immediatamente più in altro e così di seguito fino a quelle che riceveranno il vino nuovo dell’annata.

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