Fare turismo significa fare territorio nella misura in cui si fa sistema e si tratta di sistema sostenibile; e questa considerazione ha condotto alla riflessione di cosa significhi fare turismo a partire delle competenze e nella duplice valenza di saper fare e saper essere.

 

Le profonde differenze che emergono dai contesti geografici, regioni povere e regioni ricche, sino al contrasto fra Sud e Nord in scala globale, mettono in luce sempre e comunque come il territorio sia un fatto sociale e politico, uno spazio trasformato dall’azione di una data società; ed a sua volta sia condizione riproduttiva della medesima società. Inteso come un “canvans”, il territorio è un fenomeno in continua realizzazione e costruzione, in cui si intrecciano la dimensione temporale e quella relazionale. È evidente che non ci sono territori condannati, ma ci sono territori senza progetto e soprattutto senza uno scenario futuro.

Per individuare dei percorsi d’azione sulla base del “paradigma dello sviluppo sostenibile”, e quindi per costruire un futuro comune, può illuminare l’esperienza rappresentata dalla storia economica dei distretti industriali all’italiana e dei sistemi locali produttivi italiani, studiati e analizzati anche al di fuori del contesto nazionale, strumenti privilegiati nelle politiche territoriali ovunque e soprattutto nel quadro comunitario e internazionale (OCDE, 1996).

Si tratta: “di una popolazione d’imprese e di una comunità di persone che si declinano da tempo nel medesimo territorio e dove il saper fare si coniuga con il saper essere” “G. Becattini). Si potrebbe aggiungere, una collettività che ha costruito e continuare a costruire un’azione collettiva e partecipata, che si riconosce in un futuro comune e possiede e condivide il medesimo “focus” territoriale. A partire da questo contesto la riflessione sui SISTEMI TERRITORIALI LOCALI (SloT) si carica di significato e di valore che va al di là del suo specifico contesto, sino al riconoscimento dello SloT come modello di azione e pianificazione locale in campo turistico, dove la governante permette il coordinamento delle dinamiche economiche e sociali con un ampio coinvolgimento e con la partecipazione degli attori e delle istituzioni locali. In questo modo si ammette che la competitività delle singole organizzazioni presenti risulta rafforzata dal legame geografico che esse stabiliscono tra di loro e dalla sovrapposizione tra la dimensione economica e quella della vita locale: reti interpersonali, cultura, politica, politica locale, spirito di emulazione e patrimonio di saperi artigianali sono il valore aggiunto. La capacità di sopravvivenza del distretto e la sua marcata flessibilità ne rappresentano, poi, un punto di forza rilevante, che esprimono un sistema locale forte.

Il successo del modello industriale, identificato per le peculiarità della struttura economica, ma anche per gli aspetti d’identità culturale e di distintiva omogeneità profondamente radicate nella specificità della storia e della cultura locale, ha sollecitato, così, una sua concretizzazione in ambito turistico.

Il turismo è un settore a forte impatto ambientale, con conseguenze non solo a livello ambientale ma anche socio-economico: per questo obbliga ad un’analisi globale, che permetta di studiarne le dinamiche di sviluppo e di calcolarne gli impatti ed i benefici sui vari settori con cui entra in contatto. In questa ottica, il territorio, inteso come fonte di cultura materiale, bene naturale ed occasione di sviluppo, diventa la base da cui partire per la formulazione di un prodotto turistico, per analizzarne la complessità e la peculiarità delle componenti, comprenderne le debolezze e i punti di forza.

Dobbiamo riconoscere che nei sistemi locali forti emerge una capacità differenziata di valorizzare conoscenze e competenze professionali, di suscitare atteggiamenti innovativi, che si manifestano in una continua riqualificazione delle risorse umane locali e in una ridefinizione delle pratiche organizzative. In fin dei conti, si tratta di sistemi locali, a cui viene riconosciuto un peso strategico nelle nuove traiettorie di sviluppo territoriale.

Fare turismo quindi, significa fare territorio nella misura in cui si fa sistema e si tratta di sistema sostenibile; e questa considerazione ha condotto alla riflessione di cosa significhi fare turismo a partire delle competenze e nella duplice valenza di saper fare e saper essere.

Leave a Reply

  • (not be published)