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A Sant’Angelo le Fratte l’associazione Arte per la Valle dedica l’ultimo contributo a San Michele Arcangelo.
Dopo oltre un anno di interruzione forzata dovuta alla pandemia che ha colpito il nostro paese e il resto del mondo, anche a Sant’Angelo le Fratte si riparte dando impulso alla produzione di dipinti murali con la realizzazione di una nuova, grande opera dedicata a San Michele Arcangelo. Prosegue, dunque, l’attività dell’associazione Arte per la Valle e si ricomincia dando seguito all’attenzione che sempre è stata rivolta negli ultimi anni alla cultura universale e alle arti figurative. Il dipinto è stato eseguito su progetto del maestro Luciano La Torre che ha diretto il cantiere affiancato dagli artisti Tiziana Bruno, Marisa Bastroberti e Sabato Rea.
Si tratta di un’opera monumentale (circa 70 mq) concepita con una impaginazione che include coerentemente immagini della vita del Santo e testi dalle sacre scritture. Nell’impostazione compositiva e nella scelta cromatica del dipinto è evidente il ricorso ad una fonte di ispirazione che si rifà al repertorio della pittura decorativa romana e, nello specifico, pompeiana. Un riferimento che contribuisce a caratterizzare il valore dell’opera dedicata al santo il cui culto si diffuse proprio – e assai rapidamente – durante la fase dell’impero romano: la stessa iconografia del Santo ricorre sovente gli attributi e le vesti di un soldato romano. Accanto all’immagine di San Michele, nelle diverse partiture cromatiche della scena, ritroviamo i consueti simboli eucaristici – il grano, l’uva, il calice – e gli attributi del santo come la bilancia, la spada. Il logo e lo stemma araldico della Polizia di Stato è, invece, un tributo che celebra la proclamazione di San Michele come patrono e protettore della Polizia voluta da papa Pio XII il 29 settembre 1949. Il dipinto contribuisce alla fama della Valle del Melandro e rinnova lo spirito di intraprendenza degli artisti che per oltre trenta anni si sono dedicati al recupero e alla valorizzazione dei borghi di Satriano di Lucania, Sant’Angelo le Fratte, Savoia di Lucania, con la realizzazione di circa 500 opere.
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La valle rappresenta un modello di unicità che ha saputo rivalutare risorse primarie per garantire vitalità a questi borghi attraverso una sistematica e vasta operazione di recupero ‘visivo’ della storia, delle tradizioni, della religiosità, delle leggende della cultura popolare diversa da comune a comune, da regione a regione. «Tutto questo – dice il Presidente Luciano La Torre – rafforza il nostro obiettivo di conservare e arricchire il patrimonio muralistico realizzato, quale attrattore turistico, ma volto anche alla conservazione e al restauro delle opere, “Le giornate dedicate ai murali – continua il Maestro – rappresentano per la Valle del Melandro un appuntamento culturale di grande interesse che ha avuto e deve continuare ad avere il giusto rilievo sull’agenda di governo”. – infine: – “In quest’anno in cui ricorre il trentatreesimo anniversario del progetto ci auguriamo la fine delle Pandemia, ringrazio tutti gli Artisti per aver contribuito con l’impegno offerto, tutti i sindaci che si sono avvicendati dal 1988 ad oggi che hanno collaborato ed in particolare tutte quelle persone che ci hanno sostenuto e continuano a sostenerci per conservare un attrattore artistico di rilievo, di grande respiro culturale, riconosciuto a livello nazionale ed internazionale quale è “la Valle più dipinta d’Italia” che è per tutti motivo di grande orgoglio.»
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