A Catania, Misterbianco e Motta Sant’Anastasia un modello di prevenzione e intervento che unisce scuole, servizi sociali e comunità per restituire fiducia e futuro ai ragazzi tra gli 11 e i 17 anni.

Dietro un’apparente normalità, sempre più spesso, si nascondono fragilità e dipendenze silenziose che colpiscono i più giovani: abuso di alcol, uso di sostanze, gioco d’azzardo online, videogame, isolamento sociale e disturbi del comportamento. A volte bastano piccoli segnali – un ritiro improvviso, un calo nel rendimento scolastico, un uso compulsivo del telefono – per raccontare un disagio che rischia di esplodere. Ma con la giusta attenzione e un intervento tempestivo, si può invertire la rotta.

È questa la sfida di Adotime, progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che mette al centro la prevenzione, la prossimità e il lavoro di rete tra operatori sociali, psicologi, educatori e famiglie. Attivo nei comuni di Catania, Misterbianco e Motta Sant’Anastasia, Adotime – guidato dalla Cooperativa Prospettiva in collaborazione con la Cooperativa Marianella Graçia, l’Associazione Manitese Sicilia ETS, la Cooperativa Ri-mani e l’Associazione Talità Kum ETS – coinvolge ragazzi dagli 11 ai 17 anni, offrendo un accompagnamento personalizzato e interventi calibrati sulle esigenze di ciascuno.

“Le attività di Adotime – spiega Glauco Lamartina, presidente della Cooperativa Prospettiva – si sviluppano con modelli di intervento comunitari e integrati, che mettono in rete i servizi sociali, le scuole, l’ASP e gli enti giudiziari. Il nostro obiettivo è costruire risposte concrete per i minori e le loro famiglie, intercettando anche quei casi in cui il disagio si maschera da semplice abitudine. È lì che inizia il nostro lavoro: aiutare i ragazzi a riconoscere i segnali di malessere e a trasformarli in occasioni di crescita”.

La chiave del progetto è l’educativa di strada, un approccio basato sulla presenza costante e sull’ascolto diretto nei contesti quotidiani dei giovani: “Ci inseriamo con spontaneità e prossimità negli spazi dei ragazzi – racconta la coordinatrice Elisa Maiorca – per cogliere i loro linguaggi e costruire fiducia. Non esistono soluzioni preconfezionate: ogni percorso è unico, perché ogni minore vive un disagio diverso e ha bisogno di essere accompagnato con rispetto e ascolto”.

Un’attenzione particolare è riservata al rapporto con la tecnologia, spesso terreno fertile per nuove forme di dipendenza. “Non vogliamo demonizzare i social network o i videogiochi – chiarisce Salvo Filippello, vicepresidente della Cooperativa Marianella Graçia – ma aiutare i ragazzi a farne un uso consapevole. Li guidiamo a stabilire limiti e regole, a capire quando il piacere diventa compulsione, a ritrovare l’equilibrio tra mondo digitale e vita reale”.

A rendere efficace Adotime è soprattutto il lavoro corale delle realtà coinvolte. “La forza del progetto – sottolinea Salvo Grasso, vicepresidente dell’Associazione Talità Kum ETS – nasce dalla sinergia di professionisti che, insieme, costruiscono percorsi di rinascita anche per chi sembra aver perso ogni riferimento. È difficile contrastare le dipendenze, ma vedere negli occhi dei ragazzi la voglia di ricominciare dà senso al nostro impegno”, aggiunge Giuseppe Scionti, presidente della Cooperativa Marianella Graçia.

L’obiettivo finale è chiaro: ridurre il rischio di devianza, favorire il reinserimento sociale e restituire ai minori la possibilità di scegliere un futuro diverso. Un lavoro che passa anche attraverso la formazione delle famiglie, l’attivazione di laboratori, sportelli d’ascolto e percorsi educativi personalizzati.

Per informazioni e segnalazioni, è possibile contattare la Cooperativa Prospettiva all’indirizzo cag@prospettiva.org o al numero 095 393987. Con Adotime, la comunità etnea lancia un messaggio forte e necessario: nessun ragazzo è irrecuperabile. Con ascolto, fiducia e lavoro di rete, ogni giovane può ritrovare la propria strada fuori dalle dipendenze e dentro una vita piena, consapevole e libera.

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