Commenti degli alunni e risvolti emotivi.

Premessa. La scuola è il luogo in cui i ragazzi passano la maggior parte del tempo quotidiano nella prima parte della loro vita. Le attività scolastiche sono numerose e spesso stressanti mentalmente oltre che stancanti fisicamente, considerando soprattutto il numero di ore di permanenza a scuola. Le uniche soste sono rappresentate dagli intervalli per la merenda o la partecipazione alla mensa. Tutte queste attività tengono gli alunni in uno stato di coscienza sempre molto vigile e attivo in un ambiente prevalentemente rumoroso. Non sono previsti momenti di riposo e di distensione mentale che sarebbero particolarmente importanti in un luogo in cui vengono svolte prevalentemente attività di tipo mentale. Con l’implementazione del tempo pieno nelle scuole, soprattutto del nord, queste ore di attività mentalmente impegnative sono ulteriormente aumentate.

In un luogo in cui è ben noto (o dovrebbe esserlo) ai docenti e agli organi dirigenziali che l’attenzione oraria dei ragazzi ha una durata limitata a circa 40 minuti (dipendenti anche da fattori quali l’interesse e la motivazione), dopodiché inizia la curva discendente, con conseguenze che vanno dalla distrazione al bisogno di movimento da parte di molti di loro. Bene lo sanno gli insegnanti delle ultime ore della mattina o del pomeriggio, di fronte agli sguardi di numerosi alunni che sembrano implorare pietà, di essere risparmiati da ulteriori sofferenze. Aggiungiamo a tutto questo le ansie dovute alla situazione attuale con mascherine, obblighi e divieti, distanziamenti e compagni che improvvisamente “spariscono” a causa di quarantene in famiglia. Possiamo dunque comprendere come quest’anno la situazione dell’ansia risulti ulteriormente peggiorata. A mio avviso è una grave lacuna che non siano previsti momenti di allentamento delle tensioni nelle scuole, in un’ottica di “igiene della mente”, un momento per prendersi cura del proprio cervello e del proprio corpo, allo stesso modo in cui ci si prende cura dei denti, della pulizia del corpo, di un’auto, di un pc e di qualunque attrezzo di uso quotidiano che necessita di manutenzione. Qualcuno, da qualche parte in Europa, considera seriamente queste problematiche degli studenti e sta sperimentando pratiche di consapevolezza.

Partendo da queste considerazioni, dalla mia formazione in musicoterapia e dalla conoscenza di alcune tecniche di rilassamento, ho deciso di provare ad insegnare ad una classe della secondaria di primo grado alcuni esercizi, da utilizzare nei momenti di stanchezza fisica e mentale per recuperare le forze. E’ ormai universalmente riconosciuto, in ambito scientifico, che 20 minuti di rilassamento in stato Alfa corrispondano a circa 6 ore di sonno in termini di recupero delle energie, sia fisiche che mentali. Si tratta dunque di una attività che può essere tranquillamente svolta nelle classi in breve tempo previa formazione degli alunni, formazione questa che può avvenire già nei primi anni di scuola primaria. Approfittando proprio di una lezione programmata all’ultima ora, ho spiegato alla classe l’attività che avremmo svolto e fornito loro le istruzioni preliminari per svolgere i vari passaggi previsti. Già negli anni passati avevo sperimentato in alcune occasioni attività di questo tipo; in questa occasione ho previsto un coinvolgimento maggiore della classe, in particolare nella riflessione successiva all’esercizio, per una verifica dei risultati ottenuti o per ragionare sulle difficoltà dei singoli alunni a raggiungere o mantenere lo stato di rilassamento.

L’attività preliminare è stata come sempre la respirazione, con indicazioni su come farla e l’avvio dell’ascolto musicale.

Il secondo passaggio ha previsto l’esecuzione di esercizi di rilassamento muscolare di Jacobson, molto semplici da eseguire per i ragazzi e che non necessitano di abilità particolari; un primo rilassamento così ottenuto è una conseguenza che scaturisce in modo naturale da questi esercizi.

In seguito ho proposto loro un esercizio di visualizzazione, per ottenere uno stato di distensione ancora più profondo e stimolare l’emersione di emozioni positive. L’attività è stata svolta sempre con l’ascolto della musica e accompagnata da suggestioni verbali. In classe si è creato un clima di tranquillità e di silenzio.

Una considerazione importante da fare a questo proposito riguarda il significato del silenzio in classe per gli alunni. La crescente vivacità delle classi è certamente causata da diversi fattori: problemi scolastici, difficoltà nelle famiglie (separazioni sempre più frequenti) che si ripercuotono sulla serenità dei figli, una relativizzazione crescente della richiesta, da parte degli adulti (genitori e insegnanti) del rispetto delle regole e un metodo educativo sempre più permissivo contribuiscono a rendere il clima di classe sempre più rumoroso. C’è però un aspetto del silenzio che è correlato esclusivamente all’attività scolastica. Solitamente, infatti, esso viene vissuto dai ragazzi come un momento di angoscia, perché legato a situazioni spiacevoli o comunque di tensione: lo svolgimento di verifiche, attività di studio oppure la presenza di un insegnante particolarmente severo che non consente alcun bisbiglio, la cui presenza crea un diffuso clima di timore. Di norma, quindi, il silenzio genera nei ragazzi emozioni negative e stati di angoscia; questo è uno dei motivi per cui gli alunni si sentono maggiormente a proprio agio nel brusio e in un clima rumoroso. Capita spesso, infatti, che una situazione in cui regna il silenzio venga infranta da qualche alunno, con una battuta o un rumore, proprio perché questa atmosfera gli risulta intollerabile.

A partire da queste premesse, si può comprendere come rappresenti già un grande cambiamento per loro vivere un silenzio in modo distensivo, che produce serenità anziché angoscia.

L’attività in classe è durata circa 40 minuti. Al termine c’è stato un confronto con gli alunni sulle sensazioni sperimentate e il grado di rilassamento raggiunto. Quasi tutti gli alunni hanno riferito di aver apprezzato la situazione e aver sperimentato una condizione di rilassamento. Il silenzio è stato giudicato positivamente, qualcuno lo ha associato allo “stare in paradiso” e hanno compreso che la mente si stanca molto meno in questa atmosfera priva di rumori e voci. Non tutti gli alunni sono riusciti a svolgere l’attività, due di loro hanno evidenziato una difficoltà a sperimentare una condizione diversa da quella ordinaria e si sono limitati ad osservare i compagni con curiosità, sorpresa (probabilmente anche vergogna di provare loro stessi). Uno di questi alunni però è riuscito a partecipare la volta successiva con risultati migliori.

Rendere permanente attività di questo tipo nella scuola avrebbe certamente ricadute positive sulla qualità di vita di studenti e personale scolastico. In particolare, consentirebbe ai ragazzi di recuperare preziose energie, rendere di più scolasticamente, essere più attenti, imparare il valore dei momenti di tranquillità nel corso della giornata e non solo a scuola; li renderebbe maggiormente consapevoli dei propri stati d’animo e in grado di riconoscere gli effetti degli avvenimenti della vita sul loro modo di agire e su quello degli altri. Sarebbe opportuno che queste pratiche iniziassero già nei primi anni scolastici e che entrassero nella routine della giornata, perché quando sono più grandi i ragazzi manifestano maggiori inibizioni di fronte a nuove pratiche e possono provare vergogna a svolgere attività di questo tipo in presenza dei compagni, perché questo significherebbe abbandonare un proprio ruolo o dismettere una corazza che si sono costruiti per far fronte alle proprie difficoltà, scolastiche o sociali.

 

DI SEGUITO ALCUNI COMMENTI DEGLI ALUNNI

Micol: Mentre facevo l’esercizio sentivo un’emozione strana, mista a tristezza e relax, mi faceva sentire un po’ più protetta e la cosa mi rilassava abbastanza anche se avevo troppi pensieri in testa. Sentivo il relax più che altro perché aveva smesso di farmi male la testa e mi sentivo più leggera rispetto agli altri giorni. Mi sono sentita rilassata e leggera. Tutto ciò era sicuramente meglio dell’atmosfera agitata che di solito abbiamo in classe. C’è da ammetterlo, infatti di solito tornavo a casa sfinita e pesante, mentre le volte che abbiamo fatto questa attività non lo ero affatto.

Jacub: Devo essere sincero, la prima volta credevo che non mi avrebbe fatto rilassare più di tanto, invece mi sono accorto che ero veramente stanco e quasi mi addormentavo dal rilassamento. La seconda volta ho notato un elemento in più: quando il professore ci ha detto di fermarci in un luogo della natura in cui ero felice, non solo vedevo un bosco e un fiume in cui c’erano dei pesci ma sentivo anche l’odore dei fiori; in classe nessuno aveva dei fiori, per me è stata la prova che ero davvero rilassato molto di più della prima volta. Consiglio a tutti di fare questa attività che vi fa sentire in pace con la vostra anima ma soprattutto con voi stessi.

Asiyenur: Con questo silenzio mi sembrava di stare in paradiso. Quando sono arrivata a casa mi sono sentita così piena di energia che ho fatto subito tutti i compiti per il giorno dopo.

Thomas: Questa attività è molto utile per rilassare corpo e mente contemporaneamente utilizzando solamente musica e movimenti particolari. La sensazione, dopo di questa attività, sarà quella di essere molto calmi e molto riposati, perciò è una tecnica che consiglio perché se anche va utilizzata per mezz’ora ci sentiremo pieni di energia e riposati. Durante l’utilizzo di questa tecnica dobbiamo pensare a un posto felice dove trascorrere un po’ di tempo da soli o anche in compagnia. Personalmente, la mia parte preferita è quella di immaginare che ci fosse una scala che ti portava in un luogo totalmente ricoperto dalla natura e nient’altro. In questa scala bisogna immaginare dei bellissimi gradini che vanno saliti o scesi lentamente utilizzando i numeri per quando si scende da 10 a 0 e quando sale da 0 a 10. Il mio commento è che tutto questo lavoro va fatto in totale silenzio e riesce a tranquillizzare anche le persone molto agitate. Ringrazio il professore  per avermi insegnato questa tecnica che utilizzo tutti i giorni.

Emma: Mi è piaciuta molto questa attività perché non mi sono mai sentita così tanto rilassata. Ho liberato la mia testa da tutti i pensieri brutti che ancora mi tormentavano, anzi sono riuscita a trasformare alcuni di essi in pensieri positivi, in qualcosa che mi facesse star bene. Spero che la rifaremo presto per poter affrontare il resto della giornata al meglio.

Mattia: per prima cosa ci siamo messi tutti composti e abbiamo ascoltato cosa ci diceva il prof, dopodiché  ha avviato una musica rilassante. Man mano che andavamo avanti, il prof ci diceva cosa fare: per prima cosa di tenere gli occhi chiusi e poi di immaginare varie cose. All’inizio la sentivo forte e chiara. Poi, col passare del tempo non ho fatto più caso sia alla voce che alla musica. Non avevo mai fatto un’esperienza del genere, ho provato tranquillità e serenità. Più che rilassamento ho avvertito una grande stanchezza alla testa, quasi da non tenerla dritta. Durante l’esercizio mi sono immedesimato nelle cose che ci chiedeva di immaginare il prof. Era strano ma anche molto rilassante, perché abituati a fare sempre confusione. Anche con il minimo silenzio mi sono rilassato tantissimo, avevo moltissimo sonno e perciò ho fatto anche un pisolino.

Azzurra: La scorsa settimana il Prof. Maglione ci ha aiutato a creare un’atmosfera di pace e tranquillità, cosa che non sempre è presente in classe nostra. Ci ha lasciati seduti al nostro banco, poi ci ha detto di rilassarci, chiudendo gli occhi.

Quindi ha dato avvio ad una musica a volume non troppo alto. La voce in sottofondo ti invitava a immaginare un mondo fantastico, dove poter stare con le persone più care. Io mi sono appoggiata al banco e, ascoltando musica e voce, ho rilassato prima le gambe, poi le braccia, poi piano piano tutto il corpo. Soprattutto non ho più pensato a niente, la mente si è svuotata, a tal punto che mi stavo quasi per addormentare, o forse mi sono proprio addormentata. Quando ascolti la musica e non devi pensare a niente è una sensazione strana, come se la testa fosse più leggera.

Mi è sembrato che tutte le voci ad un tratto fossero sparite. Era molto diverso da quando in classe facciamo confusione. Era un’atmosfera bella e piacevole, il tempo è passato velocemente, non me ne sono accorta. In un attimo è arrivata la fine dell’ora. Quando la campanella ha interrotto tutto, io mi sono come “risvegliata”, sentendomi molto più rilassata, ma anche riposata di tutta la giornata di scuola. In macchina ero ancora tranquilla, avevo ancora la sensazione di essere in classe con la musica in sottofondo. Non ho provato a ripetere l’esperienza da sola a casa, tuttavia spero che il professore ce la proponga di nuovo. Io sono pronta a rilassarmi nuovamente.

Alice: A scuola abbiamo svolto un’attività mai fatta prima col professore di musica: era un esercizio di rilassamento con la musica, sempre utile, che si può usare prima di una gara sportiva, quando ci sentiamo nervosi o prima di una verifica/interrogazione. L’esercizio consisteva nel tendere e rilassare i muscoli. Provavo una strana sensazione: mi sentivo sia rilassamento che agitazione allo stesso tempo. La voce e la musica sono state utili per rilassarmi. Il rilassamento lo sentivo soprattutto quando rilassavo i muscoli dopo averli contratti. La situazione in classe era stranamente silenziosa e si stava meglio del solito. Mi sono anche addormentata da quanto mi sono rilassata. Inizialmente ero un po’ stordita quando sono tornata a casa perché dopo essermi svegliata ero un po’ intontita, però poi mi sono sentita riposata per tutto il giorno. Purtroppo da quel giorno a scuola non l’ho più fatto da sola.

 

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