L’Italia riparte dalle sue bellezze. A Ravello c’ è una terrazza sospesa tra il mare e le pendici dei monti Lattari. Atmosfera mistica e fuori dal tempo quella che avvolge Villa Cimbrone, antica dimora del XII secolo che affaccia sulla Costiera amalfitana in uno scenario di incomparabile bellezza. Meritano assolutamente una visita i “Giardini” della Villa, che sono stati in gran parte ridisegnati agli inizi del ‘900 grazie al prezioso contributo della botanica inglese Vita Sackville West, e che rappresentano gli esempi più importanti che la cultura paesaggistica e botanica anglosassone abbia generato al sud d’Europa. All’interno del vasto giardino troviamo elementi decorativi provenienti da varie parti del mondo, come fontane, ninfei, statue, tempietti e padiglioni, una varietà di fiori colorati, grotte e soprattutto il Belvedere, che regala emozioni infinite. Il lungo viale centrale, infatti, culmina con il “Terrazzo dell’Infinito” dove lo sguardo si perde su quello che Gore Vidal ha definito “il panorama più bello del mondo” e dove “nasce il desiderio di volare”.
Cuore della villa è il Tempietto di Bacco voluto da Lord Grimthorpe, ubicato in un luogo appartato del Giardino; è posto, infatti, sul versante che si affaccia a sud – ovest nel Vallone del fiume Dragone che segna i confini tra Ravello e Scala. Risalente ai primi anni del Novecento, esso è preceduto da un viale alberato cinto da un doppio filare di cipressi. Il monumento a pianta circolare, con diametro pari m. 4,80 e otto colonne monolitiche in pietra locale, “turice”, è concluso da una cupola ricoperta da un manto di tegole in cotto. Attualmente il manufatto è interessato a lavori di consolidamento e restauro con l’Alta Sorveglianza della Soprintendenza ABAP di Salerno e Avellino diretta da Francesca Casule. Il tempietto è tipologicamente un edificio sacro a pianta rotonda.  Questo piccolo monumento, all’interno di Villa Cimbrone, ricorda infatti le Tholoi greche, tipi edilizi riproposti e inseriti in diversi giardini storici realizzati a partire dal 1700 fino ai primi anni del novecento in Inghilterra e anche in Italia, che rappresentano tipici esempi del classicismo romantico. Villa Cimbrone, insieme a Villa Rufolo, è simbolo della Costiera Amalfitana; patrimonio UNESCO dell’umanità. Ha origini che risalgono al medioevo e la sua storia fatta di abbandoni, riprese di attività edilizie e residenzialità, è molto articolata e ancora poco nota nei dettagli. Agli inizi del XIX secolo, malgrado le difficoltà di carattere logistico, dovute principalmente alla mancanza di una strada carrabile per raggiungere Ravello, la villa cominciava ad essere meta di molti viaggiatori sia italiani che stranieri, attratti soprattutto dalla settecentesca terrazza ornata di busti marmorei, dove si gode di una stupenda vista su uno dei panorami più suggestivi ed emozionanti del nostro paese.

 

Cfr: Alberto White, architetto, in www.ilvescovado.it – FOTO: dalla rete

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