Quella di Padula, dedicata a San Lorenzo è la più grande certosa d’Italia e tra le maggiori d’Europa. Occupa una superficie di oltre 50.000 metri quadrati ed è uno dei più sontuosi complessi monumentali barocchi del sud Italia. La visita alla certosa si snoda fra chiostri, giardini, preziosi marmi e stucchi: Le “celle dei certosini” sono delle vere e proprie suite con giardino e l’appartamento del Priore è uno spettacolo da non perdere, con la loggia che affaccia sul giardino privato. E pensare che resta poco dell’antico splendore: a seguito della soppressione degli ordini monastici, infatti, la Certosa subì numerosi furti di ori, statue, e dipinti. Anche la biblioteca, che contava circa 20.000 testi, adesso ne contiene solo un decimo dell’originario patrimonio.

La certosa di San Lorenzo a Padula ospita anche il Museo Archeologico Provinciale della Lucania Occidentale e, spesso, è stata sede di importanti manifestazioni di arte contemporanea. Nel refettorio è installato “Autoritratto di Stelle” di Michelangelo Pistoletto, una sagoma in plexiglass che, nelle intenzioni dell’autore, sfonda la parete tradizionalmente destinata ad un quadro e lascia che la realtà la attraversi fondendosi con la materia che la circonda.
I lavori di costruzione della certosa iniziarono per volere di Tommaso II Sanseverino, sotto la supervisione del priore della Certosa di Trisulti, il 28 gennaio 1306 sul sito di un preesistente cenobio. Il 17 aprile dello stesso anno, poi, il re Carlo II lo Zoppo ne confermò la fondazione. Successivamente, il Sanseverino donò il complesso monastico appena edificato all’ordine religioso dei Certosini.

Le ragioni della costruzione furono specialmente politiche. Sanseverino, con la costruzione della Certosa, voleva ingraziarsi i reali angioini del Regno di Napoli: i Certosini erano un ordine religioso francese; la casa generalizia, fondata nel 1084 da San Brunone, si trovava a Grenoble, e la fondazione di una Certosa a Padula, di cui Sanseverino era un fedelissimo, non poteva quindi che essere graditissima al sovrano Angioino. Nacque così il secondo luogo certosino nel sud Italia, dopo la certosa di Serra San Bruno in Calabria. La dedica a San Lorenzo della certosa si deve invece alla preesistente chiesa dedicata al santo che insisteva nell’area, appartenente all’ordine benedettino, poi abbattuta a seguito della costruzione della certosa. A partire dal 1583, l’impianto subì ingenti rimaneggiamenti, avviati sotto il priorato di Damiano Festini e che durarono fino alla seconda metà del Settecento determinandone l’attuale predisposizione architettonica, di impianto quasi esclusivamente barocco. Nel 1981 la certosa fu affidata alla soprintendenza dei beni architettonici di Salerno e l’anno dopo vide avviare i primi veri lavori di restauro che avevano lo scopo di far divenire la certosa un sito di accoglienza turistico-monumentale. Per la sua bellezza, la Certosa è stata adoperata in numerose occasioni come set cinematografico.

Cfr: www.beniculturali.it, www.wikipedia.org.
Foto: dalla rete

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